21 Novembre 2024

di Mario Fortunato da Cronista di Strada

Auguri a Eddy Merck che compie 77 anni. Il campione belga – all’anagrafe di Meesel-Kiezegem – è registrato il 17 giugno 1945 con i nomi di Édouard Louis Joseph Merckx. Professionista dal 1965 al 1978, fu denominato Il Cannibale per la voglia di vincere.

Il più forte di sempre

È il corridore che ha ottenuto più successi nella storia del ciclismo: cinque Tour de France; cinque edizioni del Giro d’Italia, la Vuelta; quattro campionati del mondo su strada, di cui uno per dilettanti (1964); ventisette classiche, di cui sette Milano-Sanremo, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, tre Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre e due Giri di Lombardia, oltre a tre Frecce Vallone, tre Gand-Wevelgem e due Amstel Gold Race. Dal 1969 al 1975 vincitore del Super Prestige Pernod: coppa del mondo a punti su strada. Primatista dell’ora su bicicletta tradizionale dal 1972 al 2000; vincitore di diciassette Sei giorni. È l’unico ad essere riuscito a realizzare l’accoppiata Giro-Tour per tre volte (1970, 1972 e 1974) e ad aver aggiunto alle tre grandi corse la vittoria del Giro di Svizzera. Ha ottenuto 525 vittorie, di cui 445 tra i professionisti! Lo storico patron del Tour de France Jacques Goddet indicò Fausto Coppi come «il più grande» ed Eddy Merckx come «il più forte» ciclista di sempre.

Le tre cime di lavaredo

La leggenda di Merckx scrive la sua prima pagina nella la tappa Gorizia-Tre Cime di Lavaredo (Giro d’Italia,1 giugno 1968). Il freddo, il vento e la neve non fermano il ventitrenne, che, a tre chilometri dal traguardo, saluta il gruppo e supera uno dopo l’altro i dodici fuggitivi. Si aggiudica la tappa con una quarantina di secondi su Polidori; stacca di quasi 6’ Ocaña; finisce a 6 minuti e 19 secondi Gimondi. Il grande campione bergamasco sarà uno dei suo avversari più agguerriti.

Eddy Merckx soffriva di problemi cardiaci!

Oggi il corridore belga non avrebbe potuto salire in bicicletta perché soffriva di un problema al cuore. La notizia che ha dell’incredile è tratta dalla biografia «Eddy Merckx, il Cannibale», di Daniel Friebe, che riporta lo studio del dottore Giancarlo Lavezzaro. Il cardiologo italiano avrebbe scoperto una cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva nelle cartelle cliniche del campione. «Con una diagnosi del genere, oggi non si potrebbe fare sport agonistico», ebbe a sottolineare alcuni anni fa il primario italiano. I regolamenti odierni in materia di salute non lo avrebbero permesso. Sarebbe potuto morire improvvisamente!

La conferma del fuoriclasse fiammingo

«Ho sempre saputo di avere un cuore particolare. Nella mia famiglia ci sono anche stati diversi casi di problemi cardiaci. Mio padre e alcuni zii sono morti ancora giovani, motivo per cui mi facevo visitare ogni anno. Ma nessuno mi ha mai detto che avevo dei problemi seri”. Qualche anno fa Merckx è stato sottoposto a un’operazione chirurgica con la quale gli è stato applicato un pacemaker cardiaco. L’intervento sarebbe stato necessario per la sua frequenza cardiaca sempre inferiore a 40 battiti al minuto dal giorno della sua nascita.

Gli altri grandi campioni ‘con problemi’ di cuore

Franco Bitossi, vincitore di 171 corse, veniva soprannominato Cuore Matto per la tachicardia che lo costringeva a fermarsi a bordo strada, in attesa che il battito tornasse normale. «Eddy dice di non aver mai sospettato nulla e io gli credo. Andava troppo forte per accorgersi di avere un cuore matto come il mio. Oggi probabilmente nemmeno io otterrei l’idoneità per gareggiare, anche se spesso davanti ai medici il mio cuore non faceva i capricci come a volte succedeva in corsa».

Anche Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro (noto come Cristiano Ronaldo: il nome Cristiano sarebbe legato alla fede cristiana della mamma, mentre il cognome un omaggio a Ronald Reagan, attore preferito del papà e futuro presidente degli Stati Uniti d’America), all’età di 15 anni sarebbe stato sottoposto a un delicato intervento per una tachicardia congenita. La felice riuscita dell’intervento e le sue doti tecniche e atletiche gli hanno regalato i gradini più alti del calcio mondiale.

Altre curiosità su Eddy Merckx

I suoi genitori gestivano un fruttivendolo nel quartiere Woluwe-Saint-Pierre di Bruxelles.

Prese parte alla sua prima gara ciclistica, a soli 16 anni, nella città di Laeken, Bruxelles (Belgio).

Ottenne la sua prima vittoria tre anni dopo nel Campionato Mondiale Dilettanti. L’anno successivo iniziò la carriera di ciclista professionista ottenendo numerosi successi. In quel periodo venne soprannominato “Il Cannibale”.

Sposato con Claudine Acou, ha avuto due figli: Sabrina e Axel. Quest’ultimo ha intrapreso sin da giovane la carriera ciclistica vincendo, tra l’altro, il titolo di campione del Belgio, la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Atene e una tappa al Giro d‘Italia. Sabrina ha sposato il tennista argentino Eduardo Massó, e da questo matrimonio è nato Luca Massó, nipote di Eddy Merckx e giocatore professionista di hockey su prato che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 con la squadra argentina.

Eddy Merckx nel 1996, per i suoi grandi meriti sportivi, è stato nominato “barone” da Re Alberto II.

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