21 Novembre 2024

di Sampogna Francesco

17 settembre 1787 Firmata la Costituzione degli USA:

«Noi, popolo degli Stati Uniti, allo scopo di perfezionare ulteriormente la nostra Unione, di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità all’interno, di provvedere alla comune difesa, di promuovere il benessere generale e di salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Costituzione degli Stati Uniti d’America».

È il preambolo che introduce alla carta costituzionale degli USA, firmata il 17 settembre del 1787, nella celebre State House di Philadelphia. Ai lavori parteciparono 74 delegati in rappresentanza delle tredici colonie protagoniste della Guerra d’indipendenza contro l’Impero britannico.


L’idea comune era di dar vita a un governo centrale, con maggiori poteri e che avesse una linea unitaria in materia fiscale e nella regolamentazione del commercio. Dopo una lunga fase di lavori, segnata da profondi contrasti, si arrivò alla stesura definitiva del testo che ebbe 39 firmatari, celebrati con l’appellativo di Padri fondatori.

Tra loro spiccano i nomi di Benjamin Franklin e Alexander Hamilton, ma soprattutto George Washington, due anni dopo eletto primo Presidente degli Stati Uniti d’America. Il testo entrò in vigore il 4 marzo 1789, mentre nel 1791 furono ratificati i primi dieci emendamenti costituzionali, raccolti sotto il nome di Bill of Rights.

Annoverata tra le più antiche costituzioni vigenti e fonte d’ispirazione per testi costituzionali di altre nazioni, la Costituzione del 1787 è ancora oggi la legge suprema degli USA ed è emendabile solo per volontà degli elettori. Una copia originale dello storico documento è conservata negli Archivi Nazionali di Washington.

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