21 Novembre 2024

di Mario Fortunato da Cronista di Strada

Il 24 agosto, la Gazzetta dello Sport annuncia l’organizzazione del Giro d’Italia. Il leader della classifica indosserà la maglia rosa, colore delle pagine del quotidiano sportivo milanese, fondato il 3 aprile 1896. Al vincitore del Giro andrà un premio di 30.000 lire. Il primo Giro d’Italia parte da Milano, il 13 maggio 1909 (alle ore 2.53), da Piazzale Loreto. Al termine delle otto tappe, vince l’italiano Luigi Ganna che, nello stesso anno, si aggiudica anche la Milano-Sanremo. Solo tre ciclisti riusciranno a vincere cinque volte il Giro: Alfredo Binda (tra il 1925 e il 1933), Fausto Coppi (1940-1953), Eddy Merckx tra il 1968 e il 1974. Il record delle vittorie di tappe appartiene al toscano Mario Cipollini (42). Binda detiene il primato delle vittorie di tappe nella stessa edizione (12 su 15 nel 1972) e di vittorie di tappe consecutive (8 nel 1929). Nel periodo post-guerra, le sfide tra Gino Bartali e Fausto Coppi scriveranno pagine indimenticabili sulle strade del Giro. Gli organizzatori della corsa rosa saranno: Armando Cougnet dal 1909 al 1949, Vincenzo Torriani dal ’48 al ’92, Carmine Castellano dal ’92 al 2004, al quale è subentrato Angelo Zomegnan, fino al 2011” (pagine 30 e 31 – Il Secolo della Luna).

Luoghi e personaggi

Otto le tappe del primo Giro d’Italia da Milano a Napoli e ritorno: Bologna, Chieti, Napoli, Roma, Firenze, Genova, Torino e l’arrivo a Milano. Vengono percorsi complessivamente 2447,9 km. La prima frazione di 397 km è vinta da Dario Beni. Terminano la corsa solo 49 corridori. La classifica viene stilata in base ai piazzamenti nelle singole tappe. Sulla vetta del podio Luigi Ganna, ma se si fosse tenuto conto del tempo di percorrenza avrebbe vinto Giovanni Rossignoli che si classifica terzo

La prima e unica donna che ha partecipato al Giro

Merita una particolare citazione Alfonsina Morini Strada: unica donna ad aver preso parte al Giro d’Italia maschile, nel 1924. Il Giro di 3613 km è vinto da Giuseppe Enrici.

La ciclista di Castelfranco Emilia (MO) finisce fuori tempo massimo, a causa del maltempo, nella tappa L’Aquila-Perugia, ma gli sarà concesso di continuare il Giro, fuori gara, fino a Milano. La sua partecipazione dimostra che anche le donne possono disputare una grande corsa a tappa. Muore a 68 anni. Una bicicletta di bronzo sulla tomba, a Cusano Milanino, ricorda e le sue imprese sportive. È stata anche l’ispiratrice della famosa canzone degli Anni 50 ‘Bellezza in bicicletta’.

Storia e curiosità

Il Giro del 2022, partito dall’Ungheria, registra la partecipazione di 176 ciclisti; nella quarta frazione ha affrontato la scalata dell’Etna per poi trasferirsi in Calabria con la tappa Palmi Scalea; dalla Riviera dei Cedri raggiungerà il cuore della Basilicata prima di proseguire verso le montagne più importanti. Festeggia il 105° percorrendo la suggestiva Costa del Golfo di Policastro (Scalea, Praia a Mare e Maratea), prima di inerpicarsi verso Lauria, il Monte Sirino, Viggiano, la Sellata e fare tappa a Potenza.

Golfo di Policastro

Merita sicuramente attenzione Maratea. «Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama più superbi” (Indro Montanelli). Con il Cristo domina e protegge chilometri di costa variegata, spiagge uniche e il mare dalle acque cristalline. “La statua di Maratea, innalzata sulla sommità del Monte San Biagio, è alta 21,13 metri, ha un’apertura di braccia di 19 metri e la testa è alta tre metri; realizzata con cemento e scaglie di marmo di Carrara dall’artista fiorentino Bruno Innocenti, pesa 400 tonnellate…” Inaugurata nel 1965, come dimensione, è seconda solo al Cristo di Corcovado di Rio de Janeiro. (pag. 214 e 215 – Il Secolo della Luna).

Un’edizione dalle forti suggestioni storiche

Il 27 maggio, diciannovesima tappa, dalla Laguna Veneta percorre la Valle dell’Isonzo, prima di sconfinare a Kobarid (la nota Caporetto italiana), per poi scalare il Monte Kolovrat e rientrare in Italia a Cividale del Friuli. Vengono toccate località che hanno scritto la storia del nostro Paese, come Il Sentiero della Pace (primo Premio progetto Interreg d’Europa del 2020). “Nel mese di ottobre del 1917, l’Italia subisce la più grande sconfitta militare della sua storia. La rotta dell’Esercito Italiano, contro le truppe austro-ungariche (nota come la dodicesima battaglia dell’Isonzo), ha luogo dal 24 al 26 ottobre 1917. A guidare le truppe tricolori c’è il generale Luigi Cadorna che, proprio a causa della sconfitta, sarà sostituito dal generale Armando Diaz. Le truppe italiane velocemente riorganizzate dal nuovo comandante, nella successiva prima battaglia del Piave, fermano il nemico e pongono le basi per la vittoria finale. A ricordo di quella battaglia, sul colle, verrà costruito il sacrario di Sant’Antonio che custodisce le salme di 7.014 soldati italiani”. (pagine 54 e 55 Il Secolo della Luna).

Lo sapevate che…

Il Giro nasce da un’idea del giornalista della Gazzetta dello Sport Tullo Morgagni.

Le biciclette costano dai 3 ai 9mila euro.

Per gestire una squadra si spendono in media dieci milioni in un anno.

La maglia rosa venne istituita nel 1931.

Il corridore più giovane ad aggiudicarsi il Giro è stato Fausto Coppi a poco più di vent’anni; Fiorenzo Magni il più anziano, nel 1955, all’età di 34 anni; il più vecchio partecipante risulta essere Giovanni Gerbi, nel 1932 a 47 anni.

La maglia rosa rappresenta il simbolo del primato.

La maglia azzurra, come il cielo che si intravede tra le montagne, è indossata dal miglior scalatore.

La maglia ciclamino va al ciclista meglio piazzato nelle varie tappe.

La maglia bianca, simbolo di gioventù e speranza, viene portata dal giovane più bravo.

Il record di maglie rose appartiene a Eddy Merckx che ne ha collezionato 78. Girardengo, Binda, Merckx e Bugno detengono il primato di aver indossato la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. La città che ha ospitato più volte il Giro è Milano (144 di cui 56 partenze e 88 arrivi).

Nel 1954 il ciclista Carlo Clerici in fuga nella tappa Napoli-Aquila guadagna un vantaggio che supera la mezzora. Riesce a difendere la maglia per oltre due settimane vincendo il Giro del 1954.

Lauro Bordin, nel 1914, si rende protagonista della fuga più lunga di circa 350 km; ma la tappa Lucca-Roma di 430,3 km (partita poco dopo la mezzanotte) sarà vinta da Costante Girardengo.

I fratelli Aldo, Enzo e Francesco Moser hanno corso insieme il Giro del 1973 con la Filotex.

La cittadina trentina di Palù di Giovo, con poco più di 500 abitanti, ha dato i natali a due ciclisti vincitori del Giro: Francesco Moser (1984) e Gilberto Simone (2001 e 2003).

Due i casi di vittoria di padre e figli: Pierino e Adriano Baffi, Eddy e Axel Merckx.

Wladimiro Panizza ha corso ben 18 Giri, di cui 17 consecutivi.

Quattro gli incidenti mortali al Giro: il veneto Orfeo Ponsin di San Giorgio in Bosco (1952), lo spagnolo Manuel Sansisteban (1976), Emilio Ravasio di Carate Brianza (1986) e il belga Wouter Weylandt (2011).

Nel 2012 viene disputata l’unica edizione a squadra. Vince l’Atala composta da Luigi Ganna, Carlo Galetti, Eberardo Pavesi e Giovanni Micheletto.

Il vincitore che detiene la media più alta è il russo Denis Menchov (nel 2009 a 40, 167 di media); la media più bassa appartiene ad Alfonso Calzolari (nel 1914 a 23,374 km/h).

Il Giro ha sconfinato 15 volte in terra straniera: l’ultima era stato, nel 2018, a Gerusalemme.

Gastronomia

I piatti da degustare nelle diverse località sono squisiti e unici come la gente che ci abita. Si va dai bucatini e parmigiana alla Marateota, accompagnate da fave e cicorie e formaggio di Moliterno, della Lucania al bisato in spèo (anguilla) della Laguna Veneta; dalla grigliata mista, trote con patate e struccoli di Caporetto in Slovenia al frico (tortino con patate e formaggio) e ai Cjarsons (ravioli) del Friuli.

Accadde il 13 maggio…

Tra i principali eventi citati nel volume ‘Il Secolo della Luna’:

– Nel circuito di Silverstone prende il via la prima gara di Formula Uno vinta dall’italiano Nino Farina che, al termine della stagione, si aggiudicherà il primo Campionato del Mondo (pag. 160)

– Quasi un milione di persone protestano per le strade di Parigi. Con il più importante sciopero generale della V Repubblica inizia il cosiddetto ‘Maggio francese del 68’ (pag. 221)

– Mehmet Ali Agca tenta di assassinare Papa Giovanni Paolo II (anno 1981 a pag. 283)

– Alla prima votazione, Carlo Azelio Ciampi, viene eletto Presidente della Repubblica (pag. 355)

«Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi», (Mario Ferretti – Tappa Cuneo-Pinerolo, Giro d’Italia 1949)

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