21 Novembre 2024

Potenza, le due valli del petrolio scoprono il fotovoltaico

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Energia sostenibile, energia a basso costo. Da qualche tempo a questa parte, considerato il caro bollette, in questo campo la virtù è diventata una necessità. Le istituzioni si stanno muovendo a vari livelli per promuovere comunità e reti energetiche.

E anche nelle valli del petrolio si pensa ad un futuro senza greggio. Proprio i 32 comuni delle aree estrattivi sono infatti interessati da un progetto di comunità energetica fotovoltaica. Ce ne parla l’assessore regionale all’ambiente Cosimo Latronico.

«Nell’ambito degli accordi non oil – spiega alla Gazzetta – è ormai quasi al traguardo un progetto che riguarda i primi 32 comuni delle valli del petrolio, per dotare questi territori di una prima comunità energetica. In sostanza i Comuni metteranno a disposizione i tetti di palestre, degli stessi municipi o di altri edifici pubblici, dove Shell installerà impianti fotovoltaici. Si tratta di una prima comunità energetica “estensibile”, nel senso che potrà essere allargata anche ad altri comuni, all’interno della quale l’energia potrà essere prodotta e scambiata. Questo è particolarmente importante perché la micro produzione di energia nel territorio crea dei fattori di convenienza anche per gli investimenti. Questo non è l’unico progetto in campo in questo ambito. Infatti, sempre nell’ambito degli accordo non oil, è in fase di maturazione anche un’altra iniziativa che riguarda la produzione di bio metano da biomasse vegetali, come scarti di lavorazione del legname e sottoprodotti dell’agricoltura».
Alle risorse naturali presenti sul territorio ed a chilometro zero, si ispira anche il progetto avviato qualche mese fa dal consorzio del consorzio “Ge.fo.cal”, partecipato al 51% dal Comune di Calvello e per la restante parte da imprenditori del settore privato, per la valorizzazione a fini energetici della massa biologica delle foreste locali. L’iniziativa, finanziata con 200 mila euro dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, mira a creare la prima comunità energetica a chilometro zero della Basilicata, per la tutela e la gestione di una vasta area boschiva nel territorio del Comune di Calvello.

Ma naturalmente, considerato l’attuale scenario socio economico italiano, europeo e mondiale, le singole iniziative non bastano. Occorre programmare fin da subito la transizione verso fonti di energia più sostenibili, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico. «Come Regione Basilicata – spiega l’assessore Latronico – abbiamo una legge quadro che recepisce le norme quadro nazionali ed inoltre diamo il nostro patronage ad alcuni comuni che si sono candidati al Pnrr per portare avanti questo genere di progetti, sostenendoli e anche finanziandoli laddove le iniziative dovessero andare in porto. Naturalmente in questo momento guardiamo con particolare attenzione a ciò che il nuovo Governo farà, anche perché se il quadro normativo è ormai abbastanza chiaro vi sono tutta una serie di norme attuative che devono ancora essere emanate. Sulla materia, comunque, registriamo un interesse abbastanza spinto sia dei comuni che delle aziende». Del resto, come si legge sul sito di Cluster Energia Basilicata, l’aggregatore lucano per gli attori economici che operano nel settore energetico, «In Basilicata ci sono diverse aree che potrebbero essere recuperate e messe a valore, dalle cave a cielo aperto esaurite alle discariche chiuse o abbandonate, dalle zone industriali dismesse alle aree degradate e inquinate».

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