CONSULTA: QUOTA CENTO INFONDATA LA QUESTIONE SUL DIVIETO DI CUMULO CON I REDDITI DA LAVORO
Di Pietro Cusati
La Corte costituzionale ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice del lavoro di Trento sul Decreto-legge n. 4 del 2019 che prevede la non cumulabilità della pensione anticipata cosiddetta Quota Cento con i redditi da lavoro, fatta eccezione per quelli da lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui.
La norma è stata censurata per violazione dell’articolo 3, primo comma, della Costituzione, là dove non prevede identica esenzione per i redditi da lavoro dipendente fino a 5.000 euro lordi annui. Secondo il Giudice di Trento, il differente trattamento previsto per il reddito da lavoro dipendente , si trattava di una prestazione di lavoro intermittente , non sarebbe giustificato. La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione poiché le situazioni di cui si discute non sono comparabili. Il lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui non dà luogo, infatti, a obbligo contributivo. La preclusione assoluta di svolgere lavoro subordinato, che la disciplina del pensionamento anticipato “Quota 100” impone, si giustifica perché la richiesta agevolata di uscire anticipatamente dal lavoro entrerebbe in netta contraddizione con la prosecuzione di una prestazione di lavoro. Inoltre la Presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, impossibilitata a partecipare di persona alla sessione della Conferenza Mondiale sulla Giustizia Costituzionale a Bali , dal 4 al 7 ottobre 2022,ha inviato un messaggio ricordando che : “Rispetto, trasparenza e fiducia: si tratta di tre componenti dell’indipendenza della magistratura, che devono essere valutate e misurate rispetto ad altri poteri. La riflessione su standard comuni che garantiscano un funzionamento indipendente della magistratura dovrebbe essere portata più apertamente in primo piano, in uno sforzo congiunto necessario a rafforzare lo stato di diritto in tutto il mondo”. La Presidente della Consulta Sciarra, oltre a ricordare il ruolo chiave dell’indipendenza dei media nel promuovere l’indipendenza della magistratura, ha proposto di far circolare il più ampiamente possibile i risultati degli incontri della Conferenza, per esempio attraverso dichiarazioni congiunte da consegnare alla stampa e, se concordato, pubblicate nei siti web dei tribunali membri del WCCJ. La Conferenza Mondiale sulla Giustizia Costituzionale riunisce 119 Corti e Consigli Costituzionali e Corti Supreme in Africa, Americhe, Asia, Australia/Oceania ed Europa. Promuove la giustizia costituzionale , intesa come revisione costituzionale inclusa la giurisprudenza sui diritti umani , come elemento chiave per la democrazia, la tutela dei diritti umani e lo stato di diritto. Lo scopo principale della Conferenza mondiale è facilitare il dialogo giudiziario tra i giudici costituzionali su scala mondiale. Poiché a volte si trovano in situazioni di conflitto con altri poteri statali a causa delle loro decisioni, la partecipazione alla Conferenza mondiale offre un forum che non solo consente di scambiare liberamente informazioni, ma anche di offrire sostegno alle Corti. Questo può essere importante per difendere i principi costituzionali, che i giudici sono chiamati a proteggere.