Senza nuove risorse e organici di magistrati e personale amministrativo per la giustizia, le riforme della Ministra Marta Cartabia rischiano di produrre diritti e garanzie di carta ?
di Pietro Cusati
L’immissione negli uffici giudiziari di molti giovani giuristi nell’Ufficio per il processo, sono “una risorsa importante” ma il loro apporto non potrà rimediare alle ataviche gravi carenze degli organici di magistrati e personale amministrativo . La scarsa cura per le implicazioni organizzative che le innovazioni comportano,si è attenti alle nuove sistemazioni normative e si trascurano i calcoli di sostenibilità.
Il presidente dell’ Associazione nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, al 35esimo Congresso dell’Anm, ha assicurato che i magistrati “faranno tutto ciò che sarà nelle loro possibilità”, per rispettare gli obiettivi delle riforme e del Pnrr “in una stagione in cui la loro immagine è in crisi sanno di dover recuperare”, ma ha sollecitato un intervento sulle risorse e gli organici per la giustizia,magistrati e personale amministrativo. Al Congresso dell’Anm ha preso parte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il vicepresidente del Csm, David Ermini, il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il garante delle persone private della libertà personale Maura Palma, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e tante altre autorità. “L’Anm rivendica con orgoglio i valori della propria storia a presidio dell’autonomia e indipendenza della Magistratura. Sono valori che, oggi più che mai, si debbono declinare in termini di responsabilità e impegno etico nei confronti della società civile”. Sottolinea la necessità di “assicurare adeguate risorse, umane e materiali, per rendere veramente sostenibile il carico di lavoro sempre più pressante affidato ai singoli magistrati, rischiando altrimenti di essere pregiudicata proprio la qualità della risposta giudiziaria”. “Se non si pone attenzione alla tenuta dell’impianto organizzativo, se non si provvede a dotare il sistema delle necessarie risorse il rischio di una riforma è di produrre diritti e garanzie di carta”. Si richiede alla magistratura un massimo sforzo per abbattere i tempi dei processi in percentuali considerevoli, secondo le stringenti previsioni del Piano di ripresa e resilienza, e ciò mentre il suo organico si assottiglia, ha detto il Presidente Santalucia nella sua relazione, ricordando che il reclutamento è stato rallentato durante la fase del Covid, e gli sforzi attuali per lo svolgimento di nuovi concorsi produrranno effetti tra alcuni anni.”I magistrati faranno tutto ciò che sarà nelle loro possibilità perché le riforme possano effettivamente migliorare il servizio”. “E’ evidente che in una stagione in cui la loro immagine è in crisi sanno di dover recuperare, e che ciò potrà farsi solo a condizione che le persone tocchino con mano che la giurisdizione è una risorsa in termini di tutela dei diritti” . Quindi ,nonostante il caso Palamara, è importante che il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, nella sua relazione al 35esimo Congresso dell’Anm,ha assicurato le autorità presenti ,che i magistrati “faranno tutto ciò che sarà nelle loro possibilità”, per rispettare gli obiettivi delle riforme e del Pnrr “in una stagione in cui la loro immagine è in crisi sanno di dover recuperare”, ma giustamente ha sollecitato un intervento sulle risorse e gli organici dei magistrati e del personale amministrativi per l’attuazione delle riforme della giustizia e sono necessari ma non sufficienti i giovani giuristi nell’ufficio del processo .L’immissione negli uffici giudiziari di molti giovani giuristi nell’Ufficio per il processo, secondo il Presidente dell’ANM Santalucia sono “una risorsa importante” ma “il loro apporto non potrà rimediare alle carenze del presente”. Nella piena consapevolezza della drammaticità della crisi del momento presente ,afferma il documento congressuale l’Anm ribadisce il pieno impegno al ‘tempo della ripresa’, nella migliore interpretazione del proprio ruolo”.E “ricorda, anche in questa occasione, che gli obiettivi di efficienza non possono giustificare una deriva produttivistica, in cui numeri e statistiche prendono il posto della giurisdizione, sì come la Costituzione la delinea”.
“I valori costituzionali della giurisdizione, la cui difesa è affidata anche all’avvocatura , non sono affatto incompatibili con l’efficienza, che non può essere riduttivamente intesa come mero abbattimento dei numeri, implicando soprattutto qualità del servizio, che richiede il giusto tempo di ascolto, studio e riflessione, anche per garantire prevedibilità delle decisioni, in un contesto di maggior tutela per i cittadini.