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10 Aprile 2025

Redazione riceviamo e pubblichiamo da Christian Merli

Info orari e date a:

Teatro Sannazaro – Via Chiaia 157, Napoli

081.411723 | 081.418824

info@teatrosannazaro.it

Il baciamano di Manlio Santanelli con Anna Rita Vitolo, Andrea de Goyzueta

regia Antonio Grimaldi – Produzione Teatro Grimaldello Tourbillon Teatro Centro Studi Teatro

Allo scoppiare della Rivoluzione Francese nel 1789 non vi sono immediate ripercussioni a Napoli; è solo dopo la caduta della monarchia francese e la morte per ghigliottina dei reali di Francia che la politica del Re di Napoli e Sicilia Ferdinando IV comincia ad avere carattere antifrancese. Il Regno di Napoli aderisce alla I coalizione antifrancese e cominciano le prime repressioni contro le personalità sospettate di “simpatie” giacobine. Ambientato dunque nella Napoli di fine Settecento, è la storia di un uomo e una donna: l’uomo, il Giacobino, rappresenta la politica, forbito nel parlare, le sue parole diventano quasi poesia per chi le ascolta. Si ritrova legato e incappucciato in un luogo freddo ornato solo da lamiere di ferro. Ad attenderlo c’è la Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo. Una ragazza/donna, madre/moglie, picchiata e violentata dal marito. La Janara diventa una sacerdotessa/mantide, uccide per dar da mangiare i suoi figli/dei. In lei è celato un segreto/desiderio che solo le sue vittime conosceranno.

L’idea di questo spettacolo è nato dall’incontro tra il regista Antonio Grimaldi e gli attori Annarita Vitolo e Vincenzo Albano, che iniziano un laboratorio di studio sul testo. Da quest’anno entra a far parte dello spettacolo l’attore Andrea de Goyzueta, nel ruolo del Giacobino accanto ad Anna Rita Vitolo nel ruolo di Janara. L’incontro con Santanelli diventa determinante per la comprensione profonda del testo stesso. Da qui la scelta di concentrare il lavoro sulla parola, minimizzando la scena fino a renderla quasi fredda, essenziale…un tavolaccio, uno sgabello, una cornice, una bacinella, un coltello. Quasi spogliata da riferimenti temporali e da elementi decorativi. Una prigione? Un altare del sacrificio? Un mattatoio per corpi e anime?  La parola diventa azione/gesto ripetuto allo spasimo. Un coltello/parola pronto a colpire e a far male. Un tempo/spazio/fine diventa necessario per un azione/fine. Ora non resta che ripulire/asciugare/mangiare e custodire il segreto/desiderio per una prossima vittima?

Antonio Grimaldi

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