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10 Maggio 2025

di Francesco Sampogna

VIBONATI. Al tribunale di Lagonegro, si sono concluse le indagini scattate sul costruendo poligono di tiro in località Vecchio, un terreno con vincolo paesaggistico e idrogeologico.

La pm Giovanna Lerose del tribunale di Lagonegro, ha individuato sei indagati, tutti, a vario titolo, devono rispondere di violazione al Codice dei beni culturali e paesaggistici, di violazione alle norme in materia ambientale e falso. I nomi degli indagati sono il sindaco in carica, Manuel Borrelli, e l’ex primo cittadino Franco Brusco, in carica fino a ottobre dello scorso anno,il responsabile del settore ambiente del comune, Antonio Quintieri, il direttore dei lavori del cantiere sequestrato lo scorso marzo, Emilio Sfara, e il titolare dell’impresa edile, Adriano Lettieri. Nonchè il committente, presidente dell’associazione sportiva che ha avuto in uso l’area di mille metri quadri dal Comune, Maurizio Broegg. (fonte www.lacittadisalerno.it)

I fatti, lo scorso 16 marzo, i guardiacoste di Palinuro, in seguito alla segnalazione di un movimento franoso nella località Macchia del Vecchio, sono intervenuti sul posto, dove erano in corso lavori di movimento terra a mezzo di escavatori, precisiamo che il cantiere era stato aperto in seguito a presentazione di Scia edilizia all’ufficio tecnico locale. Il titolare della concessione del suolo e committente dei lavori ritenendo tale documento sufficiente a svolgere i lavori ha dato inizio alla costruzione del poligono di tiro, ma la procura di Lagonegro è di tutt’altro avviso, in fatti contesta al responsabile del settore ambiente la non sufficienza della semplice Scia edilizia.

In effetti il pm Lerose, contesta il tutto in seguito al fatto che il terreno in questione pur essendo un terreno agricolo, come si evince dai documenti catastali, ma esso ricade all’interno di una vasta area sottoposta sia a vincolo paesaggistico e sia di vincolo idrogeologico, che secondo la procura rende insufficiente la Scia edilizia autorizzata. Il pm fa notare che un tale intervento, ricadente su area sottoposta a vincoli, pertanto area protetta, doveva seguire un iter amministrativo diverso, cioò quello di una regolare concessione edilizia.

Da questa posizione, nascono le nove ipotesi di reato avanzate dalla Procura, che vanno dalle violazioni in materia urbanistica, agli illeciti ambientali (materiali usati, ecc), abuso d’ufficio per i due sindaci (Brusco e Borrelli). La Procura di Lagonegro ha notificato nelle scorse settimane gli avvisi di conclusione delle indagini. Gli indagati, hanno a disposizione venti giorni per fornire controdeduzioni all’ufficio del pm.

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