Delitto Pasolini
5 marzo 1922 (100 anni fa) -2novembre 1975 (47 anni fa)
Pier Paolo Pasolini: Intellettuale tra i più geniali e controversi del Novecento italiano, in varie forme, dalla letteratura al cinema, seppe anticipare le trasformazioni della società italiana, evidenziandone limiti e storture. Nato a Bologna, il suo primo amore fu la poesia, cui si dedicò scrivendo in vernacolo in aperta contestazione all’egemonia culturale della Chiesa. In particolare predilesse il friulano, per la cui tutela fondò nel 1945, insieme ad altri amici, l’Academiuta di lenga furlana. Il trasferimento nella Capitale segnò l’ingresso nel mondo del cinema, prima come sceneggiatore e poi come regista, debuttando con Accattone nel 1961. Già dagli esordi dovette fare i conti con la censura, subendo successivamente una sorta di ostracismo per il contenuto forte e provocatorio delle sue opere, portato all’esasperazione in Salò e le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo nel 1975. Nemico giurato dei luoghi comuni e delle ipocrisie della società, affrontò fin dal primo romanzo Ragazzi di vita senza tabù il tema dell’omosessualità maschile. Morì assassinato nel novembre del 1975 e il corpo fu rinvenuto all’idroscalo di Ostia. Nonostante la condanna a Giuseppe Pelosi, sono in tanti a credere che sul delitto non sia stata fatta totale chiarezza.
«Abbiamo perso un poeta, e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono solo tre o quattro dentro un secolo. Quando sarà finito questo secolo Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta». Così lo scrittore Alberto Moravia commentò la tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il cui assassinio rimane uno dei grandi casi irrisolti della storia italiana.
Nelle prime ore della notte di domenica 2 novembre, una pattuglia dei carabinieri in servizio sul lungomare di Ostia, fermò un’auto che procedeva contromano, alla cui guida c’era Pino Pelosi. All’alba, nei pressi dell’idroscalo ostiense, fu ritrovato da alcuni residenti il corpo senza vita di Pasolini, martoriato e quasi irriconoscibile per i colpi subiti.
Un delitto efferato di cui si accusò immediatamente il Pelosi, indicando un movente a sfondo sessuale. La dinamica dell’omicidio insieme ad altri elementi, ignorati dagli investigatori, fecero emergere più tardi un’altra verità: ad ammazzarlo erano state più persone e il movente non era certo a sfondo sessuale. Lo stesso Pelosi nel 2005, intervenendo in TV, confessò di non esser stato lui e di aver taciuto per paura di ritorsioni nei confronti della sua famiglia. Sulla base di queste dichiarazioni la Procura di Roma riaprì il caso ma per mancanza di ulteriori prove si vide costretta ad archiviarlo nuovamente. Resta il velo d’ombra sulla morte di un intellettuale considerato “scomodo” per i suoi tempi, che nelle sue opere e nelle interviste non mancava mai di denunciare il potere omologante della società dei consumi e dei mezzi di comunicazione di massa come la TV.
Il ricco patrimonio che ci ha lasciato conta tra gli altri oltre 20 film, testi teatrali, raccolte di poesie, traduzioni di classici greci e latini, saggi, etc. Al giallo della morte e al successivo processo è dedicato il film Pasolini, un delitto italiano di Marco Tullio Giordana, presentato alla 52ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Nel marzo 2014 il settimanale Oggi ha pubblicato documenti inediti che, evidenziando una certa approssimazione nelle indagini, farebbero emergere un tentativo di depistaggio.