CULTURA IN PILLOLE – … “La bellezza salverà il mondo.”
di Pietro Mazzuca
Nel 1869 lo scrittore russo Fedor Dostoevskij fa dire al personaggio protagonista del romanzo “L’idiota” una frase davvero incredibile, che induce ad una riflessione immediata: La bellezza salverà il mondo.
Il nobil uomo a causa della sua ingenuità non riesce a difendersi e pertanto è definito nel titolo stesso “L’idiota”, che ne descrive appieno le caratteristiche senza troppi giri di parole, ma allo stesso modo è singolare che l’idiota pronunci una frase di tale spessore e profondità. “La bellezza salverà il mondo” è una delle affermazioni che meglio descrivono ciò che si dovrebbe preservare e difendere, poiché solo difendendo il nostro patrimonio potremo continuare a dirla e a sostenerla, ma nel momento in cui accetteremo passivamente compromessi e deturpamenti della nostra cultura, non potremo fare altro che assistere al nostro declino. Nell’epoca nella quale ci troviamo a vivere, epoca nella quale alla cultura prevale il disinteresse, al valore della conservazione prevalgono abbandono e decadenza, frasi come quella dell’autore russo Dostoevskij dovrebbero essere affisse per le strade, pubblicate su giornali e poste in apertura dei tg, al fine di diffondere una maggiore consapevolezza di ciò che davvero è l’unica arma contro il progressivo declino della nostra società:la cultura. Il concetto di cultura in se presuppone qualcosa di Bello, quella bellezza che secondo il noblile principe russo sarà l’unico fattore che lo porterà in un certo senso ad un riscatto rispetto la condizione nella quale si è trovato a causa di qualche malfattore. Ecco il motivo per il quale si deve ritornare ad un’autentica rivalutazione dei classici e si deve continuare ad educare le giovani menti e non al “bello”. La bellezza, astrazione che di per sé contiene una gran mole di significati, ma che si sostanzia in ciò che garantisce l’identità del nostro Paese, e di tutte le culture del Mondo, attraverso le diverse manifestazioni artistiche. Basti pensare che lo scrittore russo per creare il personaggio de “L’idiota”, che viene assimilato per varie ragioni in particolare di integrità morale al Gesù Cristiano, prende ispirazione dall’opera del pittore tedesco umanista Hans Holbein, ed in particolare al meraviglioso dipinto denominato “Il corpo di Cristo morto nella tomba” del 1521.
by pietro mazzuca, l’irriducibile