Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

18 Aprile 2025

In Italia la lentezza dei processi costa un 2% di Pil, significa quaranta miliardi all’anno. ‘’C’è quasi una schizofrenia sul sistema penale’’

0

di Pietro Cusati

“Abbiamo un codice penale che è firmato da Mussolini e un codice di procedura firmato da un eroe della Resistenza, c’è quasi una schizofrenia sul sistema penale’’. Il Ministro della giustizia Carlo Nordio è al lavoro per trovare soluzioni al problema della carenza di magistrati e personale di cancelleria,l’idea di un reclutamento a livello regionale. Interessa far funzionare la giustizia in modo efficiente, la lentezza dei processi ci costa un 2% di Pil, significa 40 miliardi all’anno. Venezia, prima tappa di un viaggio nelle sedi giudiziarie con particolari criticità. Per la criticità legata ai trasferimenti dei magistrati e del personale amministrativo in altre regioni, l’idea di un reclutamento a livello regionale potrebbe essere proficua per farli rimanere in sede. Vi sono difficoltà di carattere normativo e costituzionale . Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso dell’incontro pubblico con gli uffici giudiziari veneziani. Il neo-guardasigilli ha scelto come prima visita italiana proprio il palazzo di giustizia lagunare . Nordio ha aggiunto che «la possibilità di applicare la Legge speciale per Venezia, è un problema che non era mai venuto in mente, nemmeno a me, per un reclutamento più sollecito, e ci penseremo». La mia visita non è soltanto un tributo emotivo a un luogo dove ho esordito, ma è il riconoscimento che la sede di Venezia è la più sofferente e disagiata dell’intero Paese, ha tratti così specifici che erano ampiamente noti». «Forse sono il primo ministro che provenga dalla magistratura con l’esercizio della Procura, per di più in questa città. Ci sono i problemi di giustizia penale e quelli di Venezia, da quelli più banali come il trasporto dei fascicoli per via acquea, che ha sorpreso la mia amica Marta Cartabia, rimasta allucinata perché non aveva la più pallida idea di come funzionasse. Io idea ce l’ho non è pallida ma è consolidata».«Mi è arrivata una cartolina verde per una raccomandata, in cui mi si avvisava di essere stato eletto alla Camera. Ore di lavoro per una lettera. Perché una notifica ottocentesca?» ha raccontato il ministro nel corso della visita al Tribunale di Treviso, seconda tappa in veneto dopo quella a Venezia. A Treviso le condizioni sono intollerabili, il Veneto è più in sofferenza degli altri. Il Veneto non ha mai avuto un ministro della giustizia, tantomeno un magistrato. Purtroppo troppe volte i precedenti governi hanno volato troppo alto. Per me c’è un eccesso di burocrazia intollerabile».«La selezione dei migranti non è fatta in base ai loro interessi ma a quelli degli scafisti che li portano. I poveri tra i poveri, vecchi, malati, moribondi, rimangono lì. Quelli che vengono in Italia possono permettersi di pagare dai 2 ai 5 mila euro a queste organizzazioni che li trasportano. Noi li prendiamo non perché siamo buoni ma perché siamo rassegnati» ha detto tra l’altro a Treviso il ministro della Giustizia . «Per quanto riguarda la gestione dei migranti il trattato di Dublino è chiarissimo: la gestione deve essere fatta dallo Stato di primo accesso. E se una nave straniera in acque internazionali accoglie dei migranti, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera di quella nave. La vera soluzione secondo me sta nell’accordarci con gli amici della Ue, che proprio secondo il trattato di Dublino chi viene soccorso in acque internazionali approda nello stato di bandiera della nave, e deve essere gestito da quello Stato. Curato dal porto più vicino, se necessario, ma poi portato nel territorio nello Stato di primo approdo. Credo sarebbe bene in ambito internazionale invocare questi accordi di Dublino, non accordi politici di nuova costruzione».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *