POLLA (SA) – PROPRIETÀ DELLE GROTTE DELL’ANGELO
di Michele D’Alessio
PROPRIETÀ DELLE GROTTE DELL’ANGELO. CONTINUANO I DISACCORDI A COLPI DI DELIBERE TRA PERTOSA E AULETTA. INTANTO I CITTADINI DI POLLA SCRIVONO AL SINDACO LOVISO
Oggi si è arrivati a circa 60mila visitatori all’anno e il fatturato da circa 500mila euro è quasi raddoppiato, forse è questo uno dei motivi di lite tra i comuni di Pertosa e Auletta. Ma questo modello virtuoso rischia di andare in frantumi perché i sindaci dei comuni di Pertosa e Auletta rivendicano il proprio diritto di proprietà delle Grotte dell’Angelo ( nome derivante dalla statua presente di San Michele Arcangelo). Il Consiglio comunale di Pertosa guidato da Giuseppe Barba, ritorna sull’anticaquestione relativa alla proprietà delle “Grotte dell’Angelo” che il Comune di Auletta con a capo il sindaco Pietro Pessolano,(eletto nel 2019) rivendica con la delibera consiliare n° 1 /2022.
Quest’ultima è statarigettata all’unanimità dai consiglieri comunali di Pertosa nella parte in cui si decide di “dare incarico agli uffici comunali per gli atti consequenziali ai fini dell’acquisizione delle Grotte al patrimonio comunale di Auletta” in quanto ritenuta dagli amministratori guidati dal sindaco Domenico Barba “priva di fondamento legale e quindi contro legge e negativa agli interessi del Comune di Pertosa“. Sul “probabile” disaccordo tra i Comuni di Auletta e Pertosa, relativamente alle Grotte dell’Angelo, interviene, anche la presidente della Fondazione MIdA Sabrina Capozzolo per dare un quadro giusto della realtà dei fatti. “La questione su cui le due amministrazioni comunali hanno recentemente deliberato – afferma in una nota stampa – non ha nessuna attinenza con la gestione delle Grotte di Pertosa-Auletta, gestione che è attribuita alla Fondazione MIdA per un trentennio a partire dal 2004, anno della sua costituzione. Pur non volendo entrare nel merito della materia affrontata dalle recenti delibere comunali, è bene precisare che le stesse ruotano intorno al dettato della sentenza n. 2915 del 10/02/2014 assunta dalla Cassazione Civile sez. II, a sua volta relativa all’esercizio di usi civici su alcune particelle di terreno antistanti le Grotte di Pertosa-Auletta”. “Le Grotte di Pertosa-Auletta, insieme al Museo del Suolo, al Museo Speleo Archeologico e al Complesso monumentale dello Jesus – ricorda la presidente – sono state conferite alla gestione autonoma della Fondazione MIdA e quest’ultima, come da Statuto, opera attraverso i suoi organi statutari ovvero il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Indirizzo. Di entrambi gli organi fanno parte integrante i Sindaci e i rappresentanti dei due Comuni di Auletta e Pertosa insieme ai rappresentanti degli altri soci fondatori, ovvero la Provincia di Salerno e la Regione Campania”. Le grotte sono uniche in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro. E sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C. La situazione dei rapporti con le amministrazioni locali e soprattutto il loro atteggiamento denigratorio, offensivo ed irriconoscente nei confronti della gestione della Fondazione. Un patrimonio – aperto in Italia dal 1932 – naturalistico e archeologico che non veniva valorizzato a dovere. La Fondazione, nata nel 2004, è partita da un’idea precisa: gestire non solo grotte, ma estendere il suo raggio d’azione nelle aree colpite dal terremoto degli anni Ottanta per andare verso un’idea di sviluppo territoriale complessivo. Intanto i cittadini pollesi, visto la diatriba tra due comuni scrivono al sindaco dott. Massimo Loviso una lunga missiva.
La lettera a firma di due illustri cittadini,il primo il dottor Vitantonio Capozzi, ricercatore della Storia Pollese e autore di numerosi opere letterarie e saggi storici e e i secondo l’imprenditore editoriale Luigi Criscuolo. Nella lunga lettera, il dottor Capozzi e Criscuolo, dopo una breve premessa e con documenti alla mano, anzi allegati, tracciano il percorso storico della proprietà delle Grotte dell’Angelo, dal 1053 proprietaria della Badia di Cava de Tirreni fino alla donazione delle grotte alla chiesa di Santa Caterina, nel 1517 trasformata nella Parrocchia SS. Trinità di Polla. Nei secoli successi, le concessioni e i privilegi di queste terre, furono più volte sanciti e rettificati da vescovi e papi (Urbano II) fino a che il 15 ottobre 1979, la diocesi di Teggiano – Policastro ha ingrandito il proprio territorio con l’annessione di 3 parrocchie (San Pietro e San Benedetto di Polla e Pertosa). A margine e a scanso di equivoci, in una nota di chiarimento i signori non vogliono creare altri dissapori tra i due comuni rivali, ma solo far chiarezza sulla storica proprietà delle grotte… che restano pur sempre un grande attrattore naturalistico e spesso un set cinematografico unico e di rara bellezza.
MICHELE D’ALESSIO