“Statemi a sentì u fatto è chisto cà” : è “Natale”
Rubrica “Storie dal web” a cura di Francesco Sampogna
Quale periodo migliore per inaugurare una rubrica, “Storie dal web” –“Statemi a sentì u fatto è chisto cà” …, una volta, oggi purtroppo molto meno, c’erano i racconti le storie dei nonni, oggi ci dobbiamo far aiutare dal web, dove troviamo racconti, aneddoti della vita del popolo italiano e non solo, ma principalemnte del Sud del Meridione. Ed eccoci a raccontarne una tipicamente napoletana, ma vi garantisco che è cosi in tutto il Meridione…
“Statemi a sentì u fatto è chisto cà”…
Come glielo spieghi a un furastiero che da noi il Natale non è il 25 Dicembre ma è quel periodo che va dal 7 Dicembre al 6 Gennaio?
La regola è che i pranzi delle vigilie sono pizza, casatiello o sfilatino e i cenoni che durano dalle 5/6 ore senza contare panettone-pandoro, cassata, dolcini, frutta-secca time per “toglierti il sapore”. Sveglia all’alba per “sistemare” la casa e apparecchiare il tavolo…si, da noi il tavolo si apparecchia all’alba. Mobili spostati, divani spariti…Una volta creato il vuoto cosmico dal nulla appaiono tavoli, tavolini e sedie. Si apparecchia per un pranzetto intimo in famiglia: 36 cristiani + 12 criature e 4 neonati, più nonne, nonni. Una volta che il tavolo è “addobbato” si passa alla fase CUCINATA. Se entri in un palazzo napoletano alle 7,00 del mattino di un giorno festivo puoi sentire già nell’androne l’addore delle vongole , la puzza di cavolfiore e il rumore del baccalà e capitone che stanno a friver(friggere).
Il menù prevede:
ANTIPASTI: tartine con tonno e maionese, salmone e maionese, prosciutto e maionese, “caviale” e maionese, maionese e maionese;
cardi, broccoletti, carciofi, zucchinette, fritti cca pastella; pezzame vario ed eventuale; sottaceti e sottolio, insalata russa, purpo che patane, insalata di mare in cui trovi di tutto tranne che l’insalata.
PRIMO: O’ spaghetto che frutti ‘e mare , con una lattina di olio intera e con ‘o solito problema “e facimm in bianco o ca pummarulella?” ” Vabbè facimm n’assaggio e tutte ddoie”. Aspè, aspetta…. Nu piattill e menesta maritata!!
SECONDO: O Pezzullo e baccalà , o capitone e ‘a nzalat e rinforzo (comme se tutto il resto ti indebolisse) co ‘a papaccell e o per ‘e vruoccl x pulezzà a vocca!
E’ fondamentale a Napoli che l’ospite deve tuppuliare che pier… (bussare con i piedi) ovvero deve presentarsi con: vino, liquori, mezza pasticceria Scaturchio e una stella di Natale per la nonna…
Il pranzo/merenda/cena si consuma nel frastuono più totale. Una volta che ci si è sbufarati…ehhhh saziati… le donne sbarazzano in 6 minuti e 45 secondi che Mary Poppins a mia madre gliela può solo sciusciare. Quando è tutto bello “sistimato” ci si mette in posizione “accumminciamm” ovvero per la TOMBOLA, terrore per i ragazzi divertimento psichedelico per bambini e anziani.
Le frasi tipiche che si possono udire durante questo gioco sono:
– AMBO… dopo il primo numero estratto.
– MA… il 25 56 72 49 36 SONO USCITI? solo dopo 2 minuti.
– ASPE’ MI SONO CADUTE TUTTE LE LENTICCHIE RIPETI TUTTI I NUMERI
– IL PIU’ PICCINO
– GAMBE DI VECCHIE
– ‘U CULO
– GLI ANNI DI CRISTO
– GLI ANNI DELLA ZIA 7 ANNI FA, non mi stressate..
– E IAMME ASPETTO IL 40 DA UN’ORA…..41…TOMBOLA!!!!!!!
Intermezzo struffoli, raffiuoli, rococò e cassatine, caffè e ammazza-caffè (un’altra ora e mezza). Verso le 20,30 si mette in scena il “che facimm mettimm a tavola? giusto quello che è rimasto?” – “Noooooooo io non mangio mi siedo solo per farvi compagnia” e poi si mangiano pure i piedi del tavolo… Qualche altro giro di 7 e 1/2 con litigate annesse, spartizione del cibo rimasto in contenitori di plastica e ognuno a casa soja.
Come glielo spieghi ad un furastiero che tutto questo fa parte del nostro bagaglio culturale che dobbiamo tutelare perchè nonostante i “pensieri”, “le disgrazie” e le “mancanze” che ci sono in tutte le famiglie, dacci del cibo e lo stare insieme con allegria e tutto passa…