23 Novembre 2024

Redazione dal WEB

Il turismo italiano accelera per le feste, anche grazie al ritorno dei viaggiatori stranieri. Ad una settimana dal Natale, le previsioni delle imprese ricettive sui flussi turistici sono positive: tra Natale, Capodanno ed Epifania sono attese 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali, il +8,1% rispetto al 2021. Una crescita trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%), che in alcune città d’arte sono tornate ai livelli del 2019. A stimarlo per Assoturismo Confesercenti è il Centro Studi Turistici di Firenze, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.334 imprenditori della ricettività. Una buona notizia per il comparto che, dopo una buona estate, ha attraversato un autunno non privo di difficoltà e condizionato dal caro-energia: alcune imprese sono state costrette ad anticipare la chiusura stagionale o a sospendere l’attività nei periodi di bassa stagione per l’aumento dei costi di gestione. Sui mercati turistici, però, la voglia di partire non manca e per le prossime feste le imprese segnalano un aumento delle prenotazioni, soprattutto degli stranieri, anche se l’inflazione e le incertezze della fase economica incideranno sulla durata dei soggiorni e sulla capacità di spesa dei turisti. Italiani e stranieri.

La domanda italiana resta maggioritaria: complessivamente, nelle strutture sono attese 8,6 milioni di presenze di nostri concittadini, il 62,3% del totale, con una crescita del +2,2% rispetto allo scorso anno. Ma l’incremento più alto è segnato dai visitatori stranieri: I flussi dall’estero sono stimati in crescita del +19,5% per queste feste, per un totale di oltre 5,2 milioni di presenze. Ad aumentare soprattutto le presenze di tedeschi e francesi, ma anche svizzeri, britannici, olandesi e belgi. Tra i mercati extraeuropei, invece, le segnalazioni di aumento più significative sono per il mercato statunitense, con un gran ritorno dei turisti USA soprattutto nelle città d’arte.

Qualche primo segnale di ripresa anche per i mercati di Canada, Brasile e Cina. Le mete. In particolare, le città e i centri d’arte dovrebbero registrare un incremento del +11%, mentre per le località di montagna la stima di aumento è del +8,4%. Buone aspettative anche per le località di collina/campagna e dei laghi, con un incremento rispettivamente del +7,2% e del +6,2%. Aumenti più contenuti, ma comunque rilevanti, per località termali (+5,3%), marine (+5%) e le località ad Altro Interesse (+3,1%). In generale, la tendenza risulterebbe leggermente migliore per le strutture extralberghiere (+9,1%) che per le alberghiere (+7,7%). Dall’indagine emerge un andamento abbastanza uniforme tra le diverse aree del Paese: le previsioni migliori sono delle imprese del Centro (+9,1%) e del Nord Ovest (+8,2%), ma un trend positivo è atteso anche nel Nord Est (+7,9%) e nelle regioni del Sud e delle Isole (+6,7%). Una certa differenziazione si rileva, invece, in merito alla presenza degli stranieri: nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest la quota della domanda estera è stata segnalata rispettivamente al 42% e al 40%. Nelle regioni del Centro dovrebbe attestarsi al 33%, mentre al Sud e Isole scenderebbe al 19%. Anche qui nella nostra straordinaria provincia salernitana si registra un dato in linea con lo studio nazionale, molti ospiti italiani, con una percentuale di stranieri in ordine al 15/20% un dato incoraggiante dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito, ma ancora troppo basso rispetto ai volumi ed ai flussi probabilmente irraggiungibili delle città d’arte, il nostro obiettivo dovrà essere quello di stabilizzare la visita di ospiti stranieri Intra UE per almeno 4 mesi l’ anno dentro una forbice che va dal 30 al 40 % , dato che certamente potrà essere migliorato quando partirà davvero l’aeroporto di Salerno. Bene per il momento i dati del turismo croceristico e delle nostre città e dei siti archeologici e culturali anche se i pernottamenti sono brevi specie per il segmento extralberghiero. Bisogna fare rete e migliorare gli aspetti come la mobilità e l’accessibilità da e per le cosiddette destinazione secondarie puntando su servizi calendarizzati e certi per l’utenza turistica. Le nostre imprese,  i nostri imprenditori, che non hanno mai mollato e credono in una vera ripartenza sono ancora in prima linea nonostante le crisi post pandemia e del caro vita.

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