Parco del Cilento, il saluto di Pellegrino
Di Francesco Sampogna
Tommaso Pellegrino, dopo il post sui social, con cui anticipava il saluto quale presidente prima e poi commissario dell’Ente parco, durante la conferenza stampa tenuta, non nasconde l’emozione. Cinque anni da presidente e l’ultimo da commissario che l’uomo del territorio, prima e il politico poi, ha ripercorso, ieri mattina, a Palazzo Mainenti, sede ufficiale del Parco, a Vallo della Lucania, dinanzi a giornalisti, direttivo dell’Ente e dipendenti.
Un’oretta circa è durato possiamo definirlo il «monologo», di Pellegrino, che ha ripercorso i 6 anni, tra mille difficoltà ma anche tante soddisfazioni. Salvaguardia e valorizzazione. Alta Velocità, efficientemente energetico, mobilità sostenibile, Villa Matarazzo, i musei, alcuni degli obiettivi prefissati e raggiunti in questi sei anni, che Pellegrino ha elencato alla stampa presente. «Lascio un Parco con un’autorevolezza e centralità nel nostro territorio – ha detto Pellegrino – Non era affatto semplice, quando sono arrivato, per via dei tanti anni di commissariamento, ma oggi sono felice di poter dire di aver contribuito a ridare un ruolo di primo piano. Il mio motto è stato sempre il “bello che diventa utile” e penso proprio che ci siamo riusciti perché in questi anni abbiamo fatto tante cose belle che sono diventate utili per il territorio e per la gente». «Abbiamo messo in campo tutte le iniziative che avevamo programmato grazie a un grande lavoro di squadra, dal direttore Romano Gregorio a tutto il personale – conclude Pellegrino – con un pò di burocrazia in meno, di cui anche noi siamo vittime, avremmo potuto fare anche qualche altra cosa. Futuro? Mi auguro che si arrivi subito alla nomina di un nuovo presidente e degli organi di Governo del Parco in quanto aprire una nuova e lunga stagione di commissariamento significa rischiare di distruggere tutto quello che abbiamo fatto di buono in questi anni».