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28 Aprile 2025

Redazione, Riceviamo e Pubblichiamo

Sono passati nove giorni dal tragico evento che ha scosso l’Italia intera e che ancora oggi ci tiene in ansia per la conta delle vittime. In questo momento il nostro pensiero, oltre alle vittime e ai parenti, va a tutte a quelle persone impegnate nei soccorsi, sin dalle prime ore di quel 26 febbraio, che non curanti del freddo e delle pessime condizioni del mare si sono tuffati in acqua con la speranza di poter salvare più vite possibili. Col passare delle ore questa speranza si è ridotta sempre meno, ma loro sono ancora li per recuperare cadaveri, per dare loro dignità e ai parenti un corpo su cui piangere.

Il Sindaco Maria Grazia Vittimberga ci tiene a ringraziali: “Quasi tutti i volontari impegnati fanno parte delle associazioni di Protezione Civile di Isola Capo Rizzuto, sono figli di questa terra, e in qualità di amministratori e cittadini di questo territorio siamo orgogliosi di ognuno di loro. Sono circa un centinaio i volontari di Isola Capo Rizzuto impegnati nelle operazioni di soccorso con le associazioni Prociv Arci, Prociv Italia, Fare Ambiente e Isola Ambiente Apnea, oltre al supporto di Japyx, degli uomini del 118, della Croce Verde, della Lega Navale Le Castella e ai pescatori di Le Castella. Tutti al fianco delle forze dell’ordine che coordinano le operazioni. Insomma, ancora una volta Isola Capo Rizzuto è in prima linea per affrontare le emergenze, in particolare quelle legate ai migranti. Da 30 anni questo territorio accoglie e aiuta i fratelli meno fortunati, sia attraverso il CARA e sia attraverso l’intervento dei volontari dal cuore grande”.

Di quel 26 febbraio – continua il Sindaco – ci sono giunti tanti racconti, in modo particolare quelle legate ai primissimi interventi tra cui quello della postazione del 118 di Isola Capo Rizzuto arrivata sul posto alle ore 4.40 con l’infermiere Carmelo Calà e l’autista Francesco Greco, quest’ultimo senza pensarci si è subito tuffato tra le onde altissime nel disperato tentativo di salvare vite umane. Ne ha tirati fuori dall’acqua quattro che sono i primi arrivati all’ospedale di Crotone con la stessa ambulanza, a guidarla però è stato l’infermiere Calà in quanto Francesco ha avuto un malore causato dal kerosene che gli è finito nei polmoni. E’ stato poi assistito dalla dottoressa Assunta Gallo, il primo medico arrivato sul posto con la seconda ambulanza della stessa postazione di Isola Capo Rizzuto. Francesco ha compiuto un gesto eroico che merita di essere raccontato, ancora oggi il soccorritore è alle prese con continui controlli in ospedale, gli è stata diagnosticata una polmonite ab ingestis a causa dei veleni ingoiati. Anche i quattro migranti portati sulla battigia stanno bene. Il Sindaco conclude che non appena termineranno le operazioni di recupero verrà organizzato un momento per salutare e ringraziare tutti coloro che si sono spesi senza sosta rischiando la loro vita per salvarne altre.”

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