E’ morto il giornalista originale Gianni Minà, acuto, ironico, aveva 84 anni, era nato a Torino nel 1938, il cammino si fa andando.
«Informazione Giuridico e Culturale» a cura diPietro Cusati detto Pierino, giornalista, Consigliere – Segretario dell’Associazione Giornalisti del Vallo di Diano (SA)
Gianni Minà, un uomo che amava la cultura,giornalista nato, autore, intrattenitore, conduttore, documentarista, appassionato di America Latina, oltre sessant’anni di carriera sempre fuori dal coro, celebre per le interviste ai grandi personaggi dell’attualità, della politica, della musica, dello spettacolo e dello sport , la più celebre quella di sedici ore a Fidel Castro, nel 1987 . Minà ha realizzato centinaia di reportage e interviste per la Rai ,un vero maestro di giornalismo,inventò Blitz , ospitando, Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Gabriel Garcia Marquez, Enzo Ferrari .Non gli è stato possibile intervistare Nelson Mandela e Marcello Mastroianni.
Tra i suoi incontri celebri, quelli con Franco Battiato, Massimo Troisi , Pino Daniele,Diego Armando Maradona , Pelè,Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez. Debutto nel 1959 come giornalista sportivo per Tuttosport, di cui è stato direttore dal 1996 al 1998. Poi alla Rai come collaboratore dei servizi sportivi, seguendo cinque Olimpiadi, tre mondiali di calcio e i più importanti incontri di pugilato. Dopo aver esordito per il rotocalco Sprint, ha realizzato reportage e documentari per rubriche come Tv7, Dribbling, Odeon. Tutto quanto fa spettacolo, Gulliver ed è stato tra i fondatori del programma L’altra domenica. Per il Tg2, dal 1976, ha realizzato non solo servizi sportivi ma anche reportage dall’America Latina. Poi ha collaborato a Mixer, ha esordito come autore e conduttore di Blitz e ha condotto la Domenica sportiva e il talk show Storie. Ha diretto la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo. Collaboratore per anni di quotidiani come Repubblica, l’Unità, Corriere della Sera e Manifesto, ha scritto numerosi libri tra cui Il racconto di Fidel (1988), Un continente desaparecido (1995), Storie (1997), Un mondo migliore è possibile. Da Porto Alegre le idee per un futuro vivibile (2002), Politicamente scorretto (2007), Il mio Alì (2014), Così va il mondo. Conversazioni su giornalismo, potere e libertà (2017, con G. De Marzo), Storia di un boxeur latino (2020) e Non sarò mai un uomo comune (2021).
Nel 1981 il Presidente Pertini gli ha consegnato il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso riconoscimento al mondo per documentaristi.