24 Novembre 2024

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti delle società del gruppo Enel attive nel settore della mobilità elettrica,per possibile abuso di posizione dominante.

0

«Informazione Giuridico e Culturale» a cura di Pietro Cusati detto Pierino, giornalista, Consigliere – Segretario dell’Associazione Giornalisti del Vallo di Diano (SA)


Secondo l’Antitrust le società Enel X Way S.r.l., Enel X Way Italia S.r.l. ed Ewiva S.r.l. potrebbero aver attuato condotte escludenti nei confronti dei concorrenti non integrati attivi nella fornitura dei servizi di ricarica elettrica. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti delle società del gruppo Enel attive nel settore della mobilità elettrica. Per i soggetti che operano come CPO Charging Point Operator (Enel X Way Italia ed Ewiva, quest’ultima joint venture con il gruppo Volkswagen dedicata allo sviluppo delle infrastrutture a più alta potenza), sembra potersi configurare una posizione dominante nei mercati della installazione e della gestione di colonnine per la ricarica elettrica sul territorio nazionale.In particolare, ad Enel X Way S.r.l., Enel X Way Italia S.r.l. ed Ewiva S.r.l. viene contestato un possibile abuso di posizione dominante consistente in una compressione dei margini degli operatori attivi nella fornitura dei servizi di ricarica elettrica alla clientela finale (c.d. Mobility Service Providers, MSP). Queste imprese risultano infatti praticare prezzi “all’ingrosso” (c.d. tariffe roaming, all’interno dei contratti di interoperabilità con i vari MSP) per l’accesso alle loro colonnine insufficienti a consentire una redditività minima se comparati con i prezzi al dettaglio praticati ai clienti finali dalla società del gruppo attiva come MSP attraverso la propria app “Enel X Way”. Secondo l’Autorità ciò avverrebbe sia con riferimento ai prezzi al consumo praticati al dettaglio sia – e ancor più – con riferimento ai cosiddetti “pacchetti” o “offerte flat” che consentono di prelevare un certo numero di kWh mensili a una cifra complessiva predeterminata.Tale condotta appare idonea ad escludere dal mercato gli operatori MSP attualmente attivi e a limitare l’eventuale ingresso di altri operatori non integrati che potrebbero essere interessati a questo mercato in via di sviluppo, anche per la possibile offerta di nuovi servizi a sostegno della mobilità elettrica di carattere innovativo.L’antitrust inoltre ha avviata anche un’altra istruttoria nei confronti di Bat Italia e di Amazon per presunta pubblicità ingannevole del dispositivo a tabacco riscaldato Glo Hyper X2,Secondo l’antitrust le società Bat Italia e Amazon nei messaggi promozionali del dispositivo Glo Hyper X2 ometterebbero informazioni o fornirebbero informazioni ingannevoli in merito ai rischi per la salute legati all’uso del prodotto e al divieto di utilizzo per i minori. Il procedimento istruttorio è stato avviato nei confronti di British American Tobacco Italia S.p.A., Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon Italia Customer Services S.r.l. L’istruttoria riguarda l’attività promozionale connessa alla vendita del dispositivo Glo Hyper X2, il modello più recente di prodotto a tabacco riscaldato sviluppato e messo in commercio da British American Tobacco. Glo Hyper X2 viene presentato come un’alternativa alla sigaretta tradizionale perché è un prodotto da fumo, di nuova generazione, costituito da un dispositivo elettronico in cui va inserito uno stick di tabacco, che viene riscaldato ad alta temperatura, ma non bruciato. Il tabacco contiene nicotina, sostanza che ha la capacità di indurre dipendenza e che, a concentrazioni elevate, è nociva per la salute. Nei messaggi con cui si pubblicizza Glo Hyper X2 non viene esplicitato, o viene affermato in maniera inadeguata, che il suo utilizzo comporta l’emissione di nicotina; in alcuni messaggi, anzi, si afferma esplicitamente che il consumo è “senza nicotina”. Analoghe carenze informative riguardano l’avvertenza che il prodotto è destinato a un pubblico adulto. L’omissione e/o l’ingannevolezza di queste informazioni essenziali nei messaggi promozionali del prodotto potrebbero indurre i consumatori a prendere una decisione commerciale diversa da quella che altrimenti avrebbero assunto, esponendo questi ultimi, e in particolar modo i minorenni, al rischio di subire inconsapevolmente danni alla propria salute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *