“Programma Communitas”, idee per lo sviluppo
di Pasquale Martucci
A Campora, il 27 maggio 2023, si è svolto un importante incontro nell’ambito del Programma Communitas, avente per oggetto il Cilento e le sue occasioni di sviluppo, per incrementare i sistemi di cooperazione (tra l’altro una proposta di accordo di cooperazione internazionale Kiev/Cilento), mettendo al centro la progettazione e la programmazione degli interventi.
Durante l’iniziativa sono state consegnate due targhe, a ricordo del cav. Peduto, al sindaco di Castel San Lorenzo, avvocato Giuseppe Scorza e al presidente della sezione Combattenti e Reduci, capitano Attilio Capozzolo.
I lavori sono stati introdotti dell’interessante contributo del professor Angelo Perriello, esperto di cooperazione territoriale e internazionale, che ha presentato il Programma Communitas con l’intento di valorizzare le risorse del territorio e cercare di renderle fruibili all’esterno. Ha sottolineato il senso delle iniziative e stimolato enti ed istituzioni ad essere parte attiva e partecipativa, perché il Cilento deve essere meglio valorizzato ed affermato.
La manifestazione ha coinvolto moltissime persone: l’avv. Domenico Antonio D’Alessandro (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vallo della Lucania); il dott. Salvatore Basile (Direttore INNER, Rete Internazionale dei Bio Distretti); l’arch. Emilio Buonomo (Direttore Bio Distretto Cilento); Maurizio Galzerano (Presidente Pro Loco Campora); Emiliano Sanges (Rete Apeiron); l’avv. Giuseppe Scorza (Sindaco di Castel San Lorenzo); il prof. Antonio Di Rienzo (Scrittore ed esperto di tradizione cultura cilentana); l’avv. Aniello Crocamo (Sindaco di Ceraso); il prof. Adriano Piano (Sindaco di Magliano Vetere); il prof. Costantino Ranieri La Selva (Assessore Politiche Comunitarie di San Mauro Cilento); il Capitano Attilio Capozzolo (Presidente Associazione Combattenti e Reduci di Castel San Lorenzo); il Colonnello Tonino Maucione (Consigliere Comunale di Magliano Vetere); il dott. Marco Taglianetti (Marcantonio gourmet-Marketing sociale).
Tutti gli intervenuti hanno voluto portare una testimonianza attiva per far sì che questo territorio guardi alle sue occasioni di sviluppo.
Il moderatore (il sociologo Pasquale Martucci) ha rilevato la funzione del Programma Communitas, che racchiude nel suo simbolismo una donna, la libertà, che corre controvento e quindi cerca una strada, una occasione per poter modificare la condizione di stasi e rivolgersi al futuro. Tutto ciò può essere una occasione percorribile per i cilentani, per cercare di invertire una tendenza che vede oggi solo abbandono, ritardi e occasioni perse.
Martucci ha introdotto poi i due autori, solo apparentemente distanti, ma accomunati dalla comune passione per questa terra e dalla ricerca storica, quella mito-archeologica del dott. Luigi Leuzzi, e quella più attuale del prof. Cosmo Guazzo.
Guazzo, che è uno scrittore e giornalista impegnato nei processi di formazione, di programmazione e di divulgazione, si è soffermato sull’opera: “Incontri con la storia. Cavalier Luigi Perduto una vita al servizio delle Fiamme Gialle”, sottolineando la sua dirittura morale e l’attaccamento al servizio, monito per tutti gli uomini che hanno a cuore le sorti della propria terra. Questo è anche un modo di presentare una storia e trovare delle connessioni con l’attualità, nel caso specifico l’Ucraina che oggi vive il triste dramma di una guerra. Guazzo ha poi presentato il “Progetto Cilento”, con lo sguardo ad ambiente e turismo di un territorio che vive una lunga solitudine. L’autore nell’ambito di questa iniziativa ha inteso trovare un connubio tra storia e attività progettuale, con la proposta: “Il paese e anche mio”. Esso prevede l’allargamento del consenso tra la popolazione; la gestione della cosa pubblica come servizio; la discontinuità rispetto al passato per quanto riguarda le politiche da attivare; una unione tra i vari comuni, quelli almeno più vicini, che fanno parte di questo territorio; il rilancio economico; una particolare attenzione agli anziani e ai giovani.
Il dott. Luigi Leuzzi, sollecitato dal moderatore sulle sue argomentazioni relative alla “Grande Madre”, ha prodotto una digressione sulla mito-archeologia, i significati e i simboli, di cui il territorio è ricco. Un esempio è l’indennità al femminile con riferimento al Monte della Stella, in cui ci sono megaliti che riconducono ad una cultura cerealicola. Nel Cilento hanno avuto un ruolo molto determinante le donne, che hanno tenuto insieme la comunità e rappresentato la cura, la costruzione, il progresso: il riferimento è alla “preta ru mulacchio”, una pietra che rappresenta simbolicamente la condizione di una comunità che si racchiude intorno ai valori femminili, legati alla procreazione. Le donne qui strofinavano il ventre: nel caso fossero rimaste incinte il figlio era detto “ru mulacchio”, della pietra, della divinità. Di conseguenza, un’identità al femminile. La specificità del territorio potrebbe essere quella della dea Cilens, che secondo alcuni riscontri avrebbe dato origine al nome stesso di Cilento, un’ipotesi molto diversa rispetto a quelle finora diffuse, una dea che attesterebbe la presenza degli etruschi in queste terre, riconducibili all’età del bronzo.
Il dibattito è partito proprio da qui. Il ragionamento sulla funzione sociale delle donne madri, di donne che si occupano dei loro figli, di donne che fanno crescere e progredire la comunità, ha coinvolto in modo molto partecipato tutti coloro che sono intervenuti.
È stata manifestata poi particolare attenzione e apprezzamento per queste modalità di trattare di storia, e poi far sì che essa sia in qualche misura resa fruibile e divulgata in tutte le comunità, come fanno i sostenitori del Programma Communitas e che continueranno a fare, attraverso una serie di incontri in molti paesi del Cilento, per parlare della storia, del passato, e permettere che questo passato sia meglio conosciuto e divulgato, fruito anche all’esterno.