21 Novembre 2024

Google: per gli utenti è più facile trasferire ad altre piattaforme i propri dati presenti nell’ecosistema del gruppo americano.

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di Pietro Cusari detto Pierino

L’istituto della portabilità dei dati ,disciplinato, dall’articolo 20 del GDPR , facilita la circolazione dei dati e offre quindi ad operatori alternativi la possibilità di esercitare una pressione concorrenziale su operatori come Google, che gestiscono ecosistemi basati sulla disponibilità di quantità tendenzialmente illimitate di dati, funzionali solo al proprio modello di business. L’Antitrust  ha chiuso l’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante nei confronti delle società Alphabet Inc., Google LLC, Google Ireland Limited e Google Italy S.r.l (Google) accettando gli impegni proposti.Il gruppo Alphabet/Google detiene una posizione dominante in diversi mercati e riesce perciò ad acquisire grandi quantità di dati attraverso i servizi erogati (Gmail, Google Maps, Android). Nel 2022 ha realizzato un fatturato pari a 282,8 miliardi di dollari. Le condotte potenzialmente abusive attuate da Google consistevano in ostacoli all’interoperabilità nella condivisione dei dati con altre piattaforme, in particolare con l’APP Weople, sviluppata da Hoda per proporre agli utenti modalità alternative di valorizzazione dei dati.Il diritto alla portabilità, se accompagnato da effettivi meccanismi di interoperabilità, può offrire agli utenti la possibilità di ottenere il massimo potenziale economico dall’uso dei dati personali, anche attraverso modalità di sfruttamento alternative a quelle oggi praticate dall’operatore dominante.L’Autorità ha ritenuto gli impegni proposti da Google idonei a rimuovere le preoccupazioni concorrenziali. Il gruppo, infatti, ha presentato un pacchetto di tre impegni, dei quali due prospettano soluzioni integrative di Takeout – il servizio che Google rende disponibile agli utenti finali per il backup dei propri dati – per facilitare l’esportazione di dati verso operatori terzi. Il terzo impegno offre la possibilità di iniziare a testare, prima del rilascio ufficiale, una nuova soluzione – attualmente in fase di sviluppo – che permetterà la portabilità diretta dei dati da servizio a servizio, per gli operatori terzi autorizzati da un utente finale che ne faccia richiesta, in relazione ai dati forniti dall’utente stesso o generati mediante la sua attività sul motore di ricerca online di Google e della piattaforma YouTube.

Secondo l’Autorità, gli impegni presentati da Google garantiscono un’importante automatizzazione della procedura disponibile per l’esportazione dei dati (Takeout). Inoltre migliorano un meccanismo di interoperabilità che rende accessibili a piattaforme terze i dati disponibili nell’ecosistema Google. Utenti e operatori terzi potranno avvalersi di questo meccanismo fino al rilascio di una soluzione di portabilità diretta da servizio a servizio, che, secondo quanto indicato dalla stessa Google, avverrà nel primo trimestre del 2024. Inoltre, per effetto degli impegni, gli operatori terzi interessati ai dati di Google potranno iniziare a testare la citata soluzione di portabilità diretta per quanto riguarda i servizi Google Search e YouTube con almeno sei mesi di anticipo rispetto al suo effettivo rilascio.

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