Chiude il Museo Archeologico Nazionale di Volcei a causa della mancata manutenzione comunale
Riceviamo e Pubblichiamo
Dopo un importante periodo di crisi dovuta alla pandemia da covid19, la quale ha devastato sotto tutti i punti di vista il mondo intero, tra l’altro mettendo a dura prova il mondo del volontariato che si è visto cancellare oltre 80% delle attività con pesanti ricadute negative nell’ambito sociale, culturale turistico economico ecc., si era ipotizzato come anno dell’effettiva ripresa il 2023. L’attuale trend concretamente non smentisce tale previsione, se non per il piccolo borgo del salernitano, Buccino, un pittoresco borgo con poco meno di 5000 abitanti, ma una storia pregna di tantissime specificità dove trovano particolarmente rilievo l’aspetto culturale, archeologico, gastronomico e naturalistico, nel quale da svariati decenni opera la locale Pro Loco al fine di sensibilizzare i residenti, e non, alla conoscenza e tutela dello stesso, in abbinamento con un piano di rilancio turistico messo in campo ad hoc dall’associazione, la quale favorisce la realizzazione di svariati eventi e attività, ma dove purtroppo il sindaco Freda si è personalmente opposto alla valorizzazione delle stesse, di fatto non concedendo alla Pro Loco gli spazi pubblici necessari alla realizzazione delle storiche iniziative che l’associazione organizza da decenni, il Volcei Wine Jazz 13° edizione e le Historiae Volceianae 44° edizione, quest’ultima prevista dal 16 al 18 agosto. Di fatti il primo cittadino inviando una nota ai dirigenti comunali, vieta a quest’ultimi di rilasciare qualsiasi autorizzazione alla Pro Loco. La motivazione? Pare che al sindaco non aggradi lo statuto dell’associazione! Ci chiediamo, ma un’amministrazione o un politico cosa ha a che vedere con un’associazione, in questo caso una Pro Loco? Crediamo, che i motivi vadano ben oltre la volontà di impegnare il proprio tempo e le proprie competenze a servizio del territorio. Ma il sindaco, amministratore o politico quale ruolo ha in un’associazione privata, tra l’altro no profit, apolitica e apartitica e per giunta privata?
Gira da giorni attraverso i social network un comunicato della Pro Loco di Buccino, il quale riporta:
“Esprimiamo la nostra costernazione a tutti coloro che, con entusiasmo attendevano queste amate e storiche manifestazioni. Ai nostri concittadini e a quanti ci hanno onorato della loro presenza o collaborazione, ultra decennale, confermiamo il nostro continuo impegno nel promuovere la cultura, l’arte, la socialità e la legalità nel nostro borgo. Nonostante gli ostacoli incontrati noi la valigia non la facciamo, continueremo a creare opportunità per i giovani e per chi ha scelto di restare. Noi la valigia non la facciamo, continueremo a creare opportunità per i giovani e per chi ha scelto di restare”.
Tuttavia, i vertici della Pro Loco comunicano di aver impugnato tale decisione presso il TAR, il quale ne ha fissato la camera di udienza per il 12 settembre 2023, a differenza di quanto affermato dal sindaco in una nota giunta alla cittadinanza dal palazzo di città.
Probabilmente è una ripicca da parte del primo cittadino e dell’amministrazione, la quale a tutti i costi pare voglia mettere le mani sulla gestione del sodalizio? In giro per il paese si vociferano addirittura nomine dirette al consiglio di amministrazione del sodalizio, bypassando la fase elettorale come previsto dallo statuto associativo, situazione al quanto imbarazzante per la neo amministrazione. Tra questi anche lo stesso padre del sindaco ex amministratore del comune di Buccino, consiglieri esterni e parenti di assessori comunali, una situazione al quanto scandalosa, se si confermasse tale vociferare. Pare addirittura che il sindaco abbia richiesto alla Regione Campania il commissariamento della Pro Loco di Buccino, la quale ha risposto che tale provvedimento non è di propria competenza. E nel frattempo gli uffici comunali, a distanza di ben 5 mesi, ancora non hanno risposto alle richieste di occupazione del suolo fatte dalla presidente Gaimari. Una cosa è certa, il comunicato della Pro Loco ha annunciato con chiarezza che gli eventi quest’anno non si svolgeranno. Si consuma così, una nuova ingiustizia per il mondo delle Pro Loco e per la comunità buccinese, la quale si vede privare di una tradizione ultra decennale, con ingenti danni al tessuto economico, produttivo e turistico del piccolo paese salernitano. L’assemblea dei soci della Pro Loco, riunitasi ad aprile, si è fermamente opposta al modo di fare del Freda, il quale in tutta risposta continua con una serie di ingerenze, in ultimo, con una variazione di bilancio, ha tolto i contributi istituzionali alla Pro Loco destinandoli ad altro, continuando poi con la revoca dell’affidamento di due locali in disuso e fatiscenti, affidati dalla precedente amministrazione alla Pro Loco la quale li aveva ristrutturati e adibiti a laboratorio di ceramica. Ma l’apoteosi è stata raggiunta ieri, quando il sindaco dopo aver ricevuto l’ennesima lettera dalla Pro Loco, con la quale l’associazione segnalava gravi problemi agli impianti elettrici e di sicurezza dell’edificio museale, ritenendo queste ultime fastidiose, controbatte, incurante dei problemi, ordinando alla stessa lo sgombero immediato dal Museo Archeologico Nazionale di Volcei, a questi in concessione da ben 13 anni, per poi proseguire con la revoca dei locali già concessi come sede associativa. Cose davvero allucinanti, sbattuti alla porta per aver segnalato gravi malfunzionamenti agli impianti di sicurezza e la totale assenza di manutenzione e revisioni dei sistemi antincendio obsoleti e, pertanto, non sicuri. Con questo ultimo exploit Buccino e la cultura volceiana sprofondano. Anni di lavoro, studio e investimenti vanificati, i quali lasciano spazio a un calendario di iniziative improvvisate organizzate per pochi intimi, il quale nulla ha a che fare con il programma di iniziative promosso negli anni precedenti dalla passata amministrazione dal titolo “Feriae volceianae”.
Una cosa è certa, l’approssimazione e l’arroganza fanno si che il Museo Archeologico Nazionale di Volcei chiude per mancata manutenzione comunale, pare che le risorse per la cultura non siano disponibili, non tenendo in considerazione che la Pro Loco ne ha consentito l’apertura e la fruibilità egregiamente, ottenendo meritati e importanti obiettivi senza incidere sulle casse comunali.