Cilento, dal diario di uno scrittore francese di fine Ottocento
di Giovanni Farzati
“𝗖𝗶𝗹𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗔𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼: 𝗹𝗲 𝗹𝗮𝗺𝗽𝗮𝗱𝗲 𝗮𝗱 𝗼𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝘂𝘁𝗶𝗻𝗼; nel 1866 Francois Lenormant intraprende un viaggio nel Mezzogiorno d’Italia, diretto – tra le altre mete – a visitare le rovine di Velia.
Lo studioso francese, archeologo, assirologo e numismatico, descrisse le tappe del suo viaggio nel reportage: “A travers l’Apulie e la Lucanie: notes de voyage”, pubblicato a Parigi nel 1883.
Nel suo percorso Lenormant si ferma a Rutino ove pernotta in una locanda del posto, modesta, arredata alla buona. La sera prima della partenza per Velia” spiega sulla sua pagina Facebook l’avvocato di Omignano Pasquale Feo.
A Rutino, Lenormant; si ritira nella sua camera. mentre si prepara al riposo, l’occhio attento dello studioso viene attratto dalla lucerna di ceramica che si ritrova nella sua stanza, messa lì per illuminarla. “Tornando nella mia stanza, osservo curiosamente la lampada che la locandiera ha messo lì e che la illumina appena. È una di quelle candele dalla forma antica, dove l’olio viene versato dalla stessa buretta che viene usata per preparare l’insalata, montata su un piede molto alto la cui forma richiama una tradizione legata direttamente all’antichità, tutta in terra grossolanamente rivestita con uno smalto bianco con disegni di vari colori”.
Le lampade speciali di Rutino; la ceramistica popolare produceva un’abbondanza di lampade di questo tipo in tutto il mezzogiorno d’Italia; generalmente adoperate dai contadini; quelle di Rutino avevano una particolarità; in ogni lato del becco in cui è posizionato lo stoppino, è tracciato un occhio grande, simile a quelli visti vicino ai manici sull’esterno delle tazze di terracotta dipinte di fabbricazione greca ed etrusca.
La loro funzione, respingere le influenze del malocchio e la sfortuna, gli antichi Elleni li dipingevano anche da entrambi i lati della prua delle loro galee … occhi dipinti nell’antichità; anche sulle barche da pesca e negli “spéronares” di tutte le coste napoletane, della Sicilia e Malta; a protezione dei marinai che affrontavano i capricci delle onde.
“Prese le informazioni, ho poi appreso che di lampade smaltate di terracotta dipinte con occhi vicino al becco, si fabbricavano anche a Vietri, vicino a Salerno, in particolare per la regione di Eboli e del Cilento. Il giorno seguente ne comprai una per depositarla nelle gallerie del Museo Etnografico del Trocadero.”, scrive infine Francois Lenormant.