21 Novembre 2024

Rubrica “Il Taccuino di Baudelaire” diGiovanni Farzati

I rumori della notte. Prestate ascolto ai rumori della notte, certe notti è un concerto. Le pietre, i tubi, i solai, gli armadi, i lavandini parlano come civette, bisbigliano, cantano e solo all’alba trovano pace; Cilento; Salento;  ecco il prof. che racconta di rumori casalinghi.
“La notte è un continuo: trik, split, zic, triz, crac…, non smettono mai di parlare i mostriciattoli della casa. Se poi c’è una goccia di pioggia, un sibilo di tramontana e un allocco in cerca di compagnia, il concerto è completo, non conviene dormire. Di solito le performance- spiega il professore De Marco Francesco- più originali si verificano fra le tre e le quattro, ma si sentono cose straordinarie a qualsiasi ora”.
Mia nonna era convinta che erano “spirdi”, per la zia era un brutto segno, guai in vista, mentre la vicina novantenne non aveva alcun dubbio, monacieddi nani, esseri spregevoli che nascondevano perennemente la faccia sotto un cappuccio.
A volte sembra che il soffitto venga letteralmente giù, per i numerosi cric-croc che si susseguono, o che qualcuno bussi alla porta. Una volta ho sentito chiaramente un tic toc.
Stanotte ho sentito un suono provenire dalla cucina molto articolato, diverso dal solito, quasi una voce di donna veniva dalla credenza. Mi sono alzato ed ho ispezionato con cura i bicchieri, le tazzine, le bottigliette di Strega, la caffettiera, persino i Baci Perugina raccolti in un piattino. Mentre ne scartavo uno, non avevo ancora letto il biglietto…mi sono svegliato.
Ma quale credenza, bicchieri e bigliettini, era come al solito Salento, con la sua voce assopita da vecchierella, che stanca di non essere ascoltata e considerata durante il giorno, mette su un monologo certe notti che mette ko tutti i rapaci notturni.  
Conclusioni. Le voci della notte, secondo me, sono le voci della nostra coscienza, le voci di dentro, che ci ammoniscono, ci richiamano, ci ricordano tutti gli errori che stiamo facendo.


La pancia.
stava regredendo, il viso, pur conservando l’espressione da cane mastino, aveva le guance meno cadenti. Le borse sotto gli occhi erano meno livide. La pelle meno gialla. E i capelli. Era un’impressione mia o i fili bianchi erano diminuiti?
Parolesotto by Deborah
Dal libro di Silvana Gandolfi Pasta di Drago Bompiami


Quando i critici sono dei cretini;
dipingere e scrivere in fondo sono la stessa cosa, due mezzi per ottenere lo stesso scopo, “raccontare delle storie” ognuno ha i propri rospi da digerire; Buzzati venne ritenuto poco incline alla riflessione sul lavoro letterario, privo di lucidità, consapevolezza critica, ma!!!

Competizioni poetiche; scrittori maturi; laboratori segreti; il suo romanzo di successo, Buzzati ha fatto bene a scriverlo tre volte; perché la terza volta ha capito che cosa vuol dire scrivere anche per  raccontare i pittori e I lori quadri come si raccontano i fatti di cronaca.
I laboratorii degli scrittori con  le regole e la propria idea di letteratura; favolette paradossali;  Buzzati non era uno scrittore incolto e naif; grafhic novel; si va verso un’informazione sempre più visiva.

Narratore di storie;
io vado molto terra terra; le letture dell’infanzia sono decisive; autori del fantastico; Hoffmann; Poe; Dikens; Kipling; Conrad; esercizio di scrittura che gli viene dall’uso quotidiano della cronaca giornalistica; tornare alle montagne; l’eccesso di benessere si paga con la perdita  della serenità; felici nelle spelonghe aperte ai venti; altro che in questi malinconici palazzi pieni di scarafaggi e di polvere!.

Il vostro scriba non è…
un un’intellettuale;
pigia i tasti in un un’italiano forse plausibile; talvolta con presunta sagacia; più spesso in modo goffo; non ha studiato abbastanza: leggere aumenta determinate capacità cognitive; concentrazione; memoria; intuito; i libri stimolano la mente del lettore; portandolo a ragionare: riflettere,

giornalisti e giornali,
rimarranno a galla sono quelli che punteranno su scoop; difficilissimi da trovare;  in equilibrio tra carta e web;
F.T. Marinetti e il disordine futurista come sistema di scrittura; 
Manifesto della letteratura futurista; niente sintassi;  sostantivi scritti a caso: verbi all’infinito, niente aggettivi, avverbi, congiunzioni, punteggiatura; bisogna disporre le immagini secondo un maximum di disordine; raccontatori di storie con vari linguaggi; libri,cinema,TV,canzoni; scrittura emotiva spontanea.


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