L’Autonomia differenziata aumenta il divario Nord-Sud?
di Pietro Cusati, detto Pierino
La riforma,nel disinteresse generale, scatenerà un contenzioso tra Stato e Regioni,soprattutto in materie come la salute e la scuola ,che richiederà interventi della Consulta, per dirimere i conflitti di competenza. L’art. 119 della Costituzione garantisce a tutti i cittadini i diritti di cittadinanza in condizioni di parità. La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali come tratto distintivo dello Stato democratico,uno e indivisibile, capace di sollecitare l’esercizio della democrazia in ogni ambito locale. Quindi affiorano forti dubbi di costituzionalità sul progetto di legge Calderoli .La Costituzione ,art.5, promuove le autonomie locali e non consente l’autonomia differenziata,perché non viene salvaguardata l’unità politica e amministrativa del Paese,come modificato il titolo V della Costituzione. L’articolo 116 prevede che le regioni a statuto ordinario possono essere dotate di «forme e condizioni particolari di autonomia» in determinate materie. L’art.117, terzo comma Cost., elenca le materie : la sanità, compreso l’impiego delle risorse e i farmaci; la scuola, con un sistema d’istruzione regionale parallelo a quello statale e la responsabilità del rapporto di lavoro con gli insegnanti; l’università e la ricerca; tutti i musei presenti sul territorio regionale; l’organizzazione della giustizia di pace; le politiche attive del lavoro; i trasporti, le strade e ferrovie che passano al demanio regionale; il controllo di porti e aeroporti; la protezione civile; l’amministrazione del paesaggio; il governo del territorio, l’edilizia; la gestione del ciclo dei rifiuti; la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia; il sostegno alle attività produttive e la riorganizzazione degli enti locali. Alcune di queste materie,per esempio la scuola, non sono compatibili con l’art. 33 della costituzione ,«La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi». Solo la Repubblica può stabilire . La scuola è il principale strumento per far diventare eguali tutti i cittadini; è la principale leva dello sviluppo della persona e della formazione dei giovani.