LA METRICA DELL’OLTRAGGIO: LA DENUNCIA DELLA VIOLENZA DI GENERE SI FA ROMANZO E REGALA UN VIAGGIO APPASSIONANTE SULLE TRACCE DI UNA POETESSA DEL ‘500 ASSASSINATA DAI FRATELLI
Qual è il segreto di Vanessa, la vicina di casa sempre sorridente? E cosa nasconde il suo direttore, guai a chiamarla direttrice, Roberta Bersaglia? Un appassionante viaggio da Milano alla Basilicata per indagare il fenomeno della violenza di genere.
Quando la direttrice Roberta Bersaglia le affida il compito di recarsi in Basilicata sulle tracce di Isabella Morra, poetessa del Cinquecento assassinata dai fratelli, Beatrice De Sanctis non ne comprende il motivo.
Durante il lungo viaggio incontra la presidente di un centro antiviolenza che le racconterà la tragica storia di Claudia; zia Adele, che vive nel ricordo della madre internata in manicomio; un docente universitario che le narrerà le condizioni delle pazienti negli istituti psichiatrici prima della legge Basaglia. Si troverà persino a partecipare a una trasmissione televisiva dove il tema della violenza di genere diventa pretesto per campagne elettorali e racconti pruriginosi. Non mancano momenti di ironia legati ai dialoghi con il marito Stefano, con l’amica Melania, o a quelli, silenziosi, con la sua nutrizionista.
Il libro non intende essere una mera denuncia della violenza di genere, ma tenta di comprenderne le dinamiche partendo dall’influenza che le parole di uso comune esercitano sui comportamenti quotidiani.
Sullo sfondo, come un protagonista silenzioso, la bellezza struggente e spesso oltraggiata dell’Italia “minore”, da Recanati a Lanciano, da Termoli a Matera, fino ad arrivare a Valsinni, nei luoghi di Isabella Morra. Nell’incontro finale con Roberta Bersaglia, Beatrice verrà a conoscenza del terribile rimorso che ha cambiato la sua vita.
Un romanzo che appassiona, indigna e fa riflettere.
“Qualche estate fa ero in vacanza in Basilicata. Mi sono trovata per caso a Valsinni, dove ho visitato il Parco letterario di Isabella Morra. Sono venuta così a conoscenza della sua drammatica storia, che da allora è diventata il mio demone. Un demone che ho esorcizzato quando ha bussato alla mia porta il personaggio di Beatrice De Sanctis, giornalista entusiasta e un po’ pasticciona, che continuava a chiedermi una storia da raccontare. In quella che le ho affidato, il triste destino di Isabella Morra converge con la sorte delle tante donne vittime di femminicidio”.
Michela Bilotta