VALLO DELLA LUCANIA: “NESSUNO E’ GIOIOSO” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA
LIRICA DEDICATA ALL’UOMO DI OGGI CHE SI SENTE ESTRANEO NEL MONDO
di Michele D’Alessio
Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “ Nessuno è gioioso”, del poeta e scrittore cattolico di spiccata attività intellettuale e fervida immaginazione Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta in questi giorni afosi di inizio autunno. Una poesia delicata, personale e intima, dove l’autore esprime tutta la sua amarezza verso l’uomo che fa del male, uccide la compagna, i figli e fa la guerra per uccidere altri uomini e fratelli. C’è una gioia temporanea del mondo ed una tristezza temporanea negli uomini, che cambia continuamente con il succedersi dei avvenimenti storici. Una poetica coraggiosa, condivisa, con la scelta di usare il linguaggio poetico per comunicare anche ai lettori comuni il proprio sentire è essa stessa una scelta rivoluzionaria, che lancia lo strumento dei versi come arma universale unica, forse, assieme all’arte, alla musica da opporre al dilagare della violenza. Gli strumenti per contrastare una prospettiva che sempre più ci appare incerta e negativa ci sono.
La poesia inizia cosi:
La penna sobbalza sul foglio.
La mente stanca riposa.
Gli occhi secchi si stringono.
La voglia ferma ristagna.
Nella quartina di versi liberi, il poeta seduto dietro la scrivania guarda la penna che si muove sul foglio bianco, con la mente stanca dal lavoro del giorno, con gli occhi secchi senza lacrime si chiudono e la voglia di scrivere è immobile, ferma.
Poi il poeta continua:
Lo sguardo si spinge lontano.
L’udito si chiude in silenzio
Nel miscuglio di voci confuse.
In questa terzina, il poeta con lo sguardo va in lontananza fuori dalla stanza, con l’udito perso nel silenzio della casa ma che sente le voci confuse che vengono da fuori, da lontano.
Poi l’autore prosegue:
L’uomo stupito si ferma,
Osservando il mondo che cambia.
Si toglie il cappello; domanda?
- In che spazio,oggi, si vive?
In questa quartina di versi, il maestro-poeta si ferma meravigliato, guardando attentamente il mondo che cambia velocemente e si domanda In che tipo di mondo viviamo? Tra guerre e povertà
Poi l’autore procede:
Nessuno è gioioso sulla terra.
Un colpo si sente lontano
Un rumore di calcinacci
S’abbatte sul suolo cadendo.
Nella quartina precedente, il poeta costata con amarezza, che sulla terra nessuno è felice, gioioso. Da lontano si sente un botto, un rumore di calcinacci, di macerie cadono sul terreno di un cortile.
Poi il poeta conclude:
Una nuvola nera s’innalza,
investendo il naso dell’uomo,
avvolgendolo in un silenzio di morte.
La lirica termina con tragico epilogo, il boato porta verso l’alto una grande nuvola nera di polvere, che investe e uccide delle persone, mentre un profondo e insolito silenzio avvolgeva tutte le cose circostanti.