Pensieri e parole …..da Medjugorie (4 parte)
di Filomena Giudice
Ieri è stata una giornata molto molto ricca di avvenimenti, il sonno stranamente ha fatto fatica ad arrivare nonostante il materasso sia molto comodo. Le emozioni sono state tante, ma soprattutto la cosa più importane è stata la conoscenza di persone speciali veramente.
Secondo il programma vi è la salita sul Probdo, ma dopo la faticaccia di ieri non me la sento proprio.
Prima di salire Annalisa ci ha fatto vedere dove vi è stata l’apparizione nei primi giorni e la conseguente paura dei ragazzi, essendo nel periodo dei primi anni 80 dove non era tutto così libero come adesso.
Forse davvero dovremmo apprezzare molto di più la libertà di cui godiamo , perché non per tutti è cosi scontata.
Abbiamo attraversato le campagne tra vie sterrate dove le persone hanno improvvisato mercatini di rosari fatti a mano anche da bimbi e di piccoli oggetti ricordo fatti in modo artigianale.
Molto decorosi tutti, nessuno che cerca di carpire più danaro alle persone straniere che comprano i loro piccoli lavori.
Si respira grande rispetto, e tanta fede vera. Non hanno nulla da perdere i loro occhi hanno vissuto grandi atrocità. Persone i cui volti sono segnati dal sole dal tempo e dalla fatica e portano veramente sulla faccia la loro vita difficile, che di certo noi abituati al benessere non possiamo immaginare. Eppure stranamente hanno il sorriso sulle labbra!
Mi fermo con altre persone alla croce blu, la mia scelta si è rivelata speciale.
Fermi proprio vicino alla croce ho avuto modo di parlare con Eva.
Eva è la mamma di Gianluca. Gianluca è un ragazzo diversamente… speciale e sua madre lo è altrettanto . Non ha potuto salire sulla montagna perché immagino che la montagna la stia già salendo nel corso della sua vita!
Sorride !come sorridono gli occhi azzurri di Eva, hanno di particolare che parlano senza parlare.
Gianluca si è perfettamente integrato con noi e la sua mamma ha una luce speciale nei suoi occhi e nella sua voce sempre garbata e dolce che lasciano pensare che abbia un animo altrettanto luminoso e limpido.
Alla croce blu mi hanno colpito donne indiane abbigliate secondo la loro tradizione che pregavano.
E’ stato bellissimo vederle abbracciare la statua della madonna con un rosario alla mano.
Giungono alla croce blu giovani con bimbi piccoli sempre con il rosario in mano ! Pare strano, ma tutti sono accomunati dal rosario, al collo, al polso, in mano, tutti hanno un distintivo speciale, il rosario.
La croce è dipinta di blu perché all’epoca delle apparizioni era la vernice il cui colore costava di meno.
Nel contempo Eva mi suggerisce che lei ha in borsa un melograno, le cui piante circondano la croce blu, e si sa che tutto quello che si trova presso il luogo dell’apparizione è benedetto. Infatti non vi sono pietre piccole , il terreno e pulito, nemmeno una erbaccia. Il melograno pare sia comparso dopo la morte di padre Slavko e che porta con se un profondo significato di abbondanza e di protezione. Lei ne prende uno solo, ma io sono sfacciata, ne prendo tanti, non posso pensare solo per me, allora ne raccolgo un gran numero!
Voglio portare a casa una parte di Medjugorie.
Un bimbo con un ramo scava la terra ed allora ne prendo una manciata e la conservo nella mia borsa.
Il mio piccolo tesoro “rubato“ a medjugorie si sta componendo!
Volevo portare in dono qualcosa di prezioso, che non si compra, qualcosa di sacro, che ha un valore grande per me che mi ricordi i momenti trascorsi in questo luogo!
Torniamo in albergo, ognuno con il cuore che si sta riempiendo di esperienze particolari!
Sappiamo che quella sera ci sarà un evento straordinario, perché si era diffusa la notizia che la sera alle 21,00 ci sarebbe stata un’apparizione della vergine alla croce blu, per dare un messaggio straordinario a Ivan.
Forse sembrerà strano che la madonna dia gli appuntamenti, non posso dare una spiegazione, fatto sta che qui è cosi.
Che avvenimento! ovviamente nessuno sapeva che questo sarebbe avvenuto durante la nostra permanenza e confesso che in cuor mio mi sono sentita privilegiata.
Decidiamo di saltare la cena, per essere in tempo alla croce blu e prendere posto agevolmente .
Siamo Cristiano, Monica sua moglie , mia sorella Giuliana ed io. Prendiamo un taxi e saliamo alla croce blu, dove la gente ancora non ha ancora affollato la strada.
Troviamo posto tra le pietre sotto un piccolo arbusto, mentre Monica ha deciso si stare in piedi alla cima della scala. La gente inizia ad arrivare copiosa tanto che si fa fatica a muoversi.
Monica ad un certo punto ci riferisce che ha visto una persona farsi largo tra la gente, lei gli parla e gli comunica che non si può andare avanti perché è pieno di persone e lui risponde: sono Ivan!
A queste parole la folla si apre in due ali per lasciare passare il veggente.
Monica a questo punto si mette seduta insieme a noi e cominciamo a pregare il rosario tra di noi quattro. Ma non siamo solo noi a pregare, Canti per la madonna si levano al cielo ed è bellissimo essere circondati da questa profusione di preghiere e canti!
Ecco è giunto il momento, la vergine è giunta.
Un grande silenzio interrotto da cinguettii di uccelli e da cani che abbaiano, pare che questi piccoli animali avvertano la presenza del divino. Nel mio cuore guardo il cielo stellato e chiedo alla vergine un segno. Forse è una richiesta inutile, ma nella mia umanità, ho nel cuore questo desiderio che esprimo solo dentro di me. Ecco che vedo l’arbusto sotto il quale ci troviamo muoversi come scosso da un alito di vento. Guardo i rami degli altri alberelli che si trovano ai lati, sono fermi!
Forse sarà un caso non lo so, nel mio cuore mi sento esaudita. Faccio segno a Monica e lei capisce al volo, anche lei nel suo cuore aveva chiesto la stessa cosa! forse sarà stata la mia suggestione, non lo so ma ho davvero visto e sentito una brezza leggera muovere i piccoli rami, e la stessa cosa ha visto anche Monica! Ascoltiamo la lettura del messaggio e grati ci alziamo per tornare in albergo.
Per strada incontriamo la stessa gente eterogenea per età estrazione sociale e provenienza, bimbi di pochi mesi in braccia alle loro madri, altri che sono tenuti con le mani dei loro genitori.
Tantissima gente fa ritorno tra le strade di campagna ancora sterrate.
Un fiume di gente che cammina illuminata dalla luce della luna che rischiara il cielo punteggiato da stelle che sembrano piu numerose.
Forse anche loro brillano di gioia per questa esperienza.
Non è quello che è successo, ma l’atmosfera di preghiera, di attesa, di essere esauditi dalla sete di amore che ognuno ha nel cuore che in questi luoghi si realizza.
Dentro di me mi pare di essere come i pastori che tornano alle loro case con una grande gioia per avere assistito ad un evento straordinario.
Camminiamo nella notte senza paura, non siamo soli, siamo circondati da un abbraccio infinito ed invisibile che ci rassicura e ci fa giungere facilmente in albergo.