Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

10 Maggio 2025

Il tema della Giustizia e le cinque riforme epocali, la separazione delle carriere dei giudici è un bene necessario?

0

di Pietro Cusati, detto Pierino

L’abolizione dell’abuso di ufficio, la custodia cautelare, le intercettazioni, l’ informazione di garanzia e la separazione delle carriere dei magistrati . ‘’Sono molto soddisfatto di come stiamo procedendo con il cronoprogramma. Qualche risultato già si è visto, con la riduzione degli arretrati con tutta una serie di provvedimenti che riguardano l’efficienza della giustizia. Per quanto riguarda la giustizia penale, i risultati si vedranno quando il Parlamento avrà approvato .La separazione delle carriere richiede una riforma costituzionale, che non si improvvisa in pochi giorni’’. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio,  intervenuto al forum annuale “Europa rapita: dove ritrovarla”, organizzato a Stresa dalla Fondazione Iniziativa Europa.La separazione delle carriere richiede una riforma costituzionale, che non si improvvisa in pochi giorni,  “l’ obiettivo è quello di realizzare compiutamente il processo accusatorio attraverso la separazione delle carriere, pur salvaguardando un principio assolutamente non negoziabile, che è quello dell’assoluta indipendenza del Pubblico Ministero che non deve essere minimamente sottoposto al potere esecutivo”. Il tema della separazione delle carriere fra funzione giudicante e funzione requirente è assolutamente fondamentale. La questione fu spiegata  da Giovanni Falcone in un’intervista a “Repubblica” del 3 ottobre 1991.Il PM,  ‘’non deve avere nessun tipo di parentela col giudice e non essere, come invece oggi è, una specie di paragiudice… Chi, come me, richiede che siano, invece, ‘’giudice e PM’’ due figure strutturalmente differenziate nelle competenze e nella carriera, viene bollato come nemico dell’indipendenza del magistrato, desideroso di porre il PM sotto il controllo dell’Esecutivo”.  “La regolamentazione delle funzioni e della stessa carriera dei magistrati del Pubblico Ministero non può essere identica a quella dei magistrati giudicanti, diverse essendo le funzioni e quindi le abitudini, l’habitus mentale e le capacità professionali richieste per l’espletamento di compiti così diversi”. “Disconoscere la specificità delle funzioni requirenti rispetto a quelle giudicanti, nell’antistorico tentativo di continuare a considerare la magistratura unitariamente, equivale paradossalmente a garantire meno la stessa indipendenza e autonomia della magistratura”.Tra i tanti giuristi autorevoli che si sono esposti a favore della separazione delle carriere  Giuliano Vassalli , Giandomenico Pisapia,Giovanni Conso.Valerio Spigarelli, ex presidente delle camere penali , ha rilasciato un’intervista dove afferma: “Il vero problema della giustizia italiana è che la terzietà del giudice non solo non è garantita, non c’è proprio. Il giudice resta contiguo al magistrato inquirente, ne condivide le istanze volte ad affermare la pretesa punitiva dello Stato e anzi se ne fa spesso carico in prima persona. A dimostrarlo è anche l’altissimo numero di provvedimenti di custodia cautelare: l’Italia è il solo paese europeo dove i detenuti in attesa di giudizio superano il 40% del totale. E la motivazione prevalente è quella del pericolo della reiterazione del reato: proprio perché il giudice condivide in pieno l’idea che il processo sia uno strumento di difesa sociale, non di risoluzione di una singola vicenda che contrappone lo Stato a un singolo imputato”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *