Crotone da alcuni decenni ospita i rifiuti provenienti da tutta la calabria. Ma di grazia, perché non installare degli inceneritori?
di Rodolfo Bava
Come fulmine a cielo sereno, ecco la sconvolgente notizia: “Emergenza rifiuti, individuata discarica di Crotone, Ordinanza di Sperlì. Il Presidente della Regione Calabria ha firmato oggi il provvedimento che dispone il conferimento in località Columbra sino al 30 settembre 2021”.
Pertanto, da tutta la Calabria perverranno i rifiuti nella nostra città, divenendo tutti noi cittadini facile bersaglio di possibili tumori. Crotone è completamente circondata da discariche di rifiuti, anche pericolosi. Le ex aree industriali sono una miniera di veleni.
In riva al mare vi è una discarica di rifiuti industriali, un’altra di rifiuti domestici si trova nei pressi della frazione di Papanice, un’altra in località Farina. Ma rifiuti tossici si trovano interrati presso diverse zone della città.
E, poi, vi è la discarica Sovreco, un’enorme collina che continua ad innalzarsi ed allargarsi. Vi è da precisare, però, che i F.lli Vrenna, proprietari della Sovreco, fanno in modo che la collina appaia sempre verde e lussureggiante.
Però, non riusciamo a comprendere perché nella nostra Calabria non si debba ricorrere all’installazione di impianti di inceneritori.
Un metodo semplice e veloce per potere bruciare la spazzatura. Esistono in tutta Europa ed a Copenaghen si trova nel centro della città.