L’emendamento Costa è inefficace perché non risponde alla Direttiva europea, sulla presunzione di innocenza?
di Pietro Mazzuca detto Pierino
Ripristinare il Comitato per l’applicazione del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni televisive. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli nel corso dell’audizione presso la Commissione Politiche europee del Senato,ha affermato che: “L’emendamento Costa alla legge di delegazione europea, che vieta ai giornalisti la pubblicazione anche per estratto delle ordinanze di custodia cautelare, non risponde ai dettami della Direttiva europea 2016/343 sulla presunzione di innocenza ed è anche in contrasto con al giurisprudenza consolidata della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.” “La direttiva UE stabilisce la necessità di rispettare il principio di presunzione di innocenza ma non si occupa di limitare la pubblicazione di atti di indagine, al contrario sottolinea la necessità di salvaguardare la libertà di stampa. La CEDU ha più volte stabilito che l’interesse della collettività ad essere informata non contrasta con la tutela delle indagini e della reputazione delle persone. L’emendamento rischia quindi di essere inefficace a fronte delle determinazioni della Corte Europea.“La libertà di informazione, anche attraverso la pubblicazione in chiave giornalistica delle ordinanze di custodia (che non sono segrete), è inoltre di primaria importanza anche per poter dare ai cittadini gli strumenti di conoscenza e valutazione sull’attività autonoma della magistratura; sul cui buon funzionamento sono chiamati governo e Parlamento.” Inoltre nella sede del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti è stato presentato il libro Storie di diritti e di democrazia La Corte costituzionale nella società del Prof. Giuliano Amato e della giornalista Donatella Stasio, edito da Feltrinelli, con i saluti introduttivi del presidente dell’Ordine Carlo Bartoli e la moderazione di Luigi Contu, direttore dell’Ansa. Hanno partecipato alla discussione, oltre ai due autori,il Prof. Giovanni Maria Flick, la Prof.ssaMarta Cartabia e l’on.Pierferdinando Casini.La giornalista Donatella Stasio, autrice con Amato del volume, ha messo in evidenza la relazione fra il ruolo dei giornalisti e le funzioni delle Corti costituzionali, entrambi “cani da guardia della democrazia”, entrambi impegnati a tenere alto il legame di fiducia con i cittadini. “Il libro parla di democrazia raccontando gli anni dal 2017 al 2022 della Corte . C’è un rischio generale e globale di regressione democratica in Occidente, con un progressivo svuotamento dall’interno della democrazia costituzionale che si manifesta con attacchi alla indipendenza dei giudici e dei media e lo svuotamento delle funzioni del Parlamento.” La giornalista Donatella Stasio dal 2017 al 2022 è stata responsabile della comunicazione e portavoce della Corte costituzionale, con sei diversi presidenti, tali dinamiche possono portare verso le “autocrazie”. “Per questo è importante che la Corte Costituzionale comunichi bene la sua attività e si faccia conoscere dai cittadini”.Per il Prof. Giuliano Amato, il punto centrale è il tema della difficoltà in cui si trovano le Corti costituzionali nel nostro tempo e quindi la necessità di esse di comunicare ai cittadini. “Il compito principale delle Corti è di dichiarare illegittime le leggi varate dalle maggioranze di turno. Le criticità sono emerse man mano che nelle società si sono affermate divisioni su temi ‘valoriali e identitari’. Per Giuliano Amato : “E’ importante che i cittadini sappiamo ciò che fa la Corte vista la rilevanza delle decisioni che essa assume. Per questo la Corte deve esser in grado di comunicare al meglio”. “I giornalisti svolgono un ruolo fondamentale avendo la responsabilità di far comprendere bene quello che accade nel Paese e nel mondo, e quindi anche illustrare l’attività della Corte costituzionale, per il bene della democrazia e di tutta la comunità.”