Il Presidente della Regione Campania paladino smemorato
Riceviamo e Pubblichiamo
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in uno dei suoi ultimi monologhi-stampa ergendosi a paladino senza macchia e senza paura in difesa del Sud tradito e contro il disegno di legge appena approvato in Senato riguardante l’autonomia differenziata, ha chiamato alle armi amministratori, politici ed intellettuali del Mezzogiorno d’Italia. Il Presidente della Regione Campania ha dimenticato però che il 7 ottobre 2001, dieci milioni di cittadini italiani confermarono con il proprio sì la riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione. Il referendum – a cui partecipò solo il 34 per cento dei votanti – ha rappresentato il punto di arrivo di un lungo percorso, iniziato nel 1997, durante il primo governo Prodi, con una commissione bicamerale sul tema. Due anni dopo, nel 1999 – il presidente del Consiglio era Massimo D’Alema – il lavoro della commissione confluì in una proposta di legge. L’approvazione del testo infine arrivò nel marzo 2001 quando a Palazzo Chigi c’era Giuliano Amato. La riforma è nata quindi dal centrosinistra, lo stesso centrosinistra e lo stesso Partito Democrtatico, di cui è autorevole esponente il Presidente della Regione Campania, che oggi protesta e scende in piazza contro una riforma voluta dalla compagine “progressista” una protesta contro sé stessi, al limite dello psicodramma. Oggi il regionalismo rafforzato è costituzionalmente cristallizzato, la battaglia si sposta sui Livelli Essenziali delle Prestazioni che dovranno essere determinati e finanziati. Il Presidente della Regione Campania ha dimenticato inoltre, che nel dicembre del 2022 dichiarò pubblicamente che l’autonomia differenziata si poteva fare, tant’è vero che la Campania è una delle regioni che ha richiesto l’autonomia in materia di rapporti con le Soprintendenze, autonomia per i piani paesaggistici, autonomia per le Regioni sulle opere pubbliche di interesse regionale, per i porti, per gli impianti di energia rinnovabile e Zona Economica Speciale. Sempre nel dicembre 2022 il Presidente della Regione Campania ha dimenticato di aver ospitato nella sede della Regione Campania il Ministro Calderoli, invitato ad un vertice per discutere riguardo l’autonomia differenziata e per sottoporre al predetto Ministro un non meglio precisato documento relativo probabilmente alle richieste della Campania in tema di autonomia, segno evidente che la materia era di estremo interesse per il Presidente della Regione Campania. Se il Presidente De Luca vuole seriamente contestare la riforma costituzionale in tema di autonomia delle regioni, allora faccia ricorso presso la Corte Costituzionale ai sensi dell’art.127, comma 2 della nostra Costituzione, ovvero : “La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un’altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge.” Aspettiamo fiduciosi di poter leggere le motivazioni addotte ad un eventuale ricorso presso la Corte Costituzionale, tutto il resto è propaganda.
IL SEGRETARIO REGIONALE ITALIA DEL MERIDIONE CAMPANIA – Gianfrancesco Caputo