Orria, in una lettera mai consegnata un “ti amo” di 28 anni fa
di Giovanni Farzati
I desideri mon invecchiano quasi mai con l’età; di quel litigio con la sua fidanzata, ricorda ogni parola;
ti amo, cosa potevo dire di più; ero innamoratissimo, non capivo più niente, quello che ho provato è un qualcosa di grande; unico.
Max; non è il suo vero nome ma la storia è vera; non riesce a credere che il tempo sia volato così in fretta; 28 anni fa (lontani dall’Era social), “dopo un litigio con la ragazza, scrise un biglietto che non le consegno’ mai; “Non vi è giorno in cui non ti pensi.
mi manchi come l’aria. E non è un modo di dire”, inizia così la lettera di Max pubblicata da lui stesso sulla sua pagina Facebook.
Anni volati via, sul viso i segni del tempo; ma quell’amore non si può scordare; così il nostro innamorato pazzo, per modo di dire… ha deciso di pubblicarla; la lettera, che tenerezza!.
❤Anno 1995…
“Ho detto che non vedevo l’ora. Ho detto: “Finalmente….finalmente, libero dalla tua oppressione!”.Ho detto che mi sentivo sollevato. Ho detto che mi sembrava di volare. Ho detto che non vederti più, avrebbe significato rinascere. Ho detto che morto un Papa se ne fa un altro. Ho detto che là fuori, ne avrei trovate cento, mille, migliori di te.L’ho detto. Ricordo di averlo detto. Di averlo urlato con lucidità. In quel momento, l’ho detto e mi è parso di crederci; e, forse, ci credevo.
Allora, perché adesso non mi sento libero, sollevato, rinato? Perché non ho incontrato nessuna di quelle cento, mille, migliori di te?
Perché pensare a noi non mi opprime, comeho urlato?
Rispondi, ti prego… dammi la possibilità di fare la figura di quello che sono: uno stupido!
Dammi la possibilità di urlarti tanti “Ti amo” per quante stupidaggini ho detto.
Dammi la possibilità di cancellare un cumulo di superbe falsità, con una sola meravigliosa, incorruttibile verità.