10 febbraio, Giorno del ricordo
di Antonella Casaburi
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, solennità civile nazionale per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento italiano “riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre del 1943, in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia si scatenò l’offensiva del partigiani jugoslavi e dell’OZNA (il Dipartimento per la Sicurezza del Popolo). Fu un vero massacro che interessò per la maggior parte cittadini italiani autoctoni di quelle zone. Militari, civili, uomini, anziani, donne e bambini furono legati l’uno all’altro con fil di ferro e gettati vivi nelle cavità carsiche, che prendono il nome di “Foibe”. Ci furono poi deportazioni nei campi di prigionia jugoslavi, dove morirono migliaia di persone: fu un eccidio. Dopo seguì l’esodo giuliano dalmata, ovvero l’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini italiani di quelle zone del Regno d’Italia (Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia) che erano state prima occupate, poi annesse alla Jugoslavia. La Giornata del Ricordo, oltre a commemorare le vittime di questo massacro, ricorda anche i profughi giuliani che, trattati con discriminazione e violenza, furono costretti all’esodo in Italia.
È stata scelta la data del 10 febbraio perché è stato il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
Antonella Casaburi