Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

6 Aprile 2025

di Antonella Casaburi

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, solennità civile nazionale per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento italiano “riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre del 1943, in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia si scatenò l’offensiva del partigiani jugoslavi e dell’OZNA (il Dipartimento per la Sicurezza del Popolo). Fu un vero massacro che interessò per la maggior parte cittadini italiani autoctoni di quelle zone. Militari, civili, uomini, anziani, donne e bambini furono legati l’uno all’altro con fil di ferro e gettati vivi nelle cavità carsiche, che prendono il nome di “Foibe”. Ci furono poi deportazioni nei campi di prigionia jugoslavi, dove morirono migliaia di persone: fu un eccidio. Dopo seguì l’esodo giuliano dalmata, ovvero l’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini italiani di quelle zone del Regno d’Italia (Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia) che erano state prima occupate, poi annesse alla Jugoslavia. La Giornata del Ricordo, oltre a commemorare le vittime di questo massacro, ricorda anche i profughi giuliani che, trattati con discriminazione e violenza, furono costretti all’esodo in Italia.

È stata scelta la data del 10 febbraio perché è stato il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.

Antonella Casaburi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *