Napoli. Il pittore Roberto Bellucci al vernissage “Dentro il rosso”
di Antonella Casaburi
Sabato 13 aprile 2024, dalle ore 11:00 alle ore 20:00, a Napoli, Via Del Parco Margherita 5, ci sarà il vernissage “Dentro il rosso”. Alla prestigiosa mostra collettiva che ha come leitmotiv artistico il colore rosso e che sarà visitabile fino al 20 aprile, il pittore Roberto Bellucci sarà presente con l’Opera “sangue di donna”.
Roberto Bellucci è nato a Roma. Quando ha cinque anni i genitori si trasferiscono a
Mogadiscio. La permanenza in Africa segna profondamente la sua vita proprio sul profilo artistico. I rapporti umani non comuni, la durezza della vita, il forte sole, i pungenti odori hanno scavato profondi solchi nella su anima. Al rientro in Italia va vivere a Napoli. Questa è un’esperienza pregnante, ed anche qui con un forte sole. Inizia a dipingere giovanissimo, nel 1978: inizia il suo personale percorso tecnico ed espressivo, sceglie di intraprendere studi artistici senza un percorso accademico che lo avrebbe influenzato allontanandolo dalla ricerca personale. Torna più volte in Africa approfondendo le differenze culturali con quelle occidentali. Lo caratterizza una forte identità artistica che gli permette di sviluppare le proprie esigenze di ricerca artistica. Il colore ha preso il sopravvento sul disegno che amava eseguire. Toglie il colore alla tela in un gioco di frammentazione cromatica nel tentativo di definire il male che lo circonda per farlo diventare accettabile. Roberto Bellucci entra nella sofferenza dei luoghi e dei fatti che lo coinvolgono; sente la necessità di descrivere attraverso le opere; cade in una situazione di sofferenza durante l’esecuzione, che lo strema a tal punto che necessita di ore prima di riprendersi dall’ultimazione del lavoro.
Roberto Bellucci narra le sue emozioni attraverso i dipinti. Narra nelle sue opere fatti storici, ad esempio dei campi nazisti dove le persone erano sterminate, per non dimenticare ciò che è accaduto, oppure di fatti attuali come le morti nel mare a denuncia dell’indifferenza. “Ci sentiamo proprietari di un territorio”, racconta, “che non ci appartiene”, per rimarcare la sua esperienza in Africa che ancora oggi riporta nella opere d’arte di forte impatto emotivo anche per chi le osserva.
I dipinti si compongono di uno spunto figurativo, quale porta di ingresso nel quadro, ed uno sviluppo cromatico, quale percorso sensoriale a narrate storie fatte di sensazioni. Man mano che l’occhio rileva particolari e percepisce le combinazioni cromatiche le sensazioni si fanno più profonde e complesse. L’opera viene concepita vivendo esperienze individuali o collettive. Tali sensazioni si annidano nella mente ove comincia a comporsi un’immagine fatta di figure e colori. L’immagine ha un percorso evolutivo che può durare pochi giorni o anni. Infine giunge la realizzazione eseguita in un unico gesto, che suggella l’apice della elaborazione psichica dell’immagine.