“Ama sta terra” il suono della resistenza lucana e il canto d’amore: Pietro Cirillo prepara il nuovo tour
di Federico Maria Santangelo
L’amore per la Lucania è la costante del canto e della musica del cantautore tricaricese, Pietro Cirillo, finalista al Premio Tenco 2016 e vincitore del Premio Mia Martini, sezione etnosong, 2018.
Figlio musicale di Antonio Infantino e della tradizione popolare della propria terra, il musicista lascia confluire i suoni del Sud, non solo d’Italia, ma dell’intero globo, all’interno della propria musica, e lo fa tramite i ritmi ancestrali dei tamburi. Dalla ricerca, nata dal contatto costante con i portatori della tradizione, come Paolina Luisi, cantrice storica del natio borgo, tra le più significative interpreti registrate da Ernesto De Martino, e dalle collaborazioni con i grandi della musica popolare meridionale, quali Mimmo Epifani, lo stesso Infantino e Mimmo Cavallaro, Cirillo ha raccolto i valori e il senso dei suoni che rimandano ad un mondo contadino che procede spedito verso l’estensione, mescolato all’armonia di realtà che si rinnova costantemente.
“Ama sta terra” è il grido che Pietro Cirillo vuole portare in giro per le piazze, per ricordare, tramite l’ossessività della taranta, che la Lucania ha davanti a sé un futuro da cambiare, con amore, attaccamento e radicamento, per uscire da un momento complicato. Il canto di speranza di Cirillo è pronto a diramarsi tra le vie della sua Basilicata e di tutta Italia.