Brescia: 50° anniversario della strage di Piazza della Loggia, 8 morti e oltre 100 feriti per lo scoppio di una bomba il 28 maggio 1974
Di Pietro Cusati detto Pierino
L’Italia, oggi, abbraccia Brescia nel comune ricordo dei suoi martiri. Non saranno dimenticati perché il loro ricordo continua a suscitare impegno per la libertà, per la pace, per la democrazia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato i familiari delle vittime ed è intervenuto alla cerimonia commemorativa che è stata aperta da un filmato rievocativo dell’evento,hanno preso la parola il Sindaco di Brescia, Laura Castelletti, il Presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, e il Presidente dell’Associazione Casa della Memoria e dell’Associazione Famigliari delle Vittime, Manlio Milani.‘’Oggi la Repubblica Italiana è Brescia, è Piazza della Loggia, è questo teatro, con la presenza e il coinvolgimento di tante persone”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Brescia in occasione della commemorazione del 50° anniversario della strage di piazza della Loggia.”Complici e collusi, strateghi di morte, non rappresentano lo Stato, ma una gravissima minaccia contro la Repubblica. Hanno tradito l’Italia. Hanno tramato nell’ombra contro il loro popolo e il loro Paese .Di fronte alla guerra violenta di opposti terrorismi – nero e rosso – che – in quella stagione di sangue e di aspri conflitti internazionali – provarono a rovesciare la Repubblica e la sua democrazia, possiamo dire oggi, con certezza, che ha prevalso lo Stato, la Repubblica, il suo popolo, con i suoi autentici, leali servitori.” Il presidente della Repubblica in Piazza della Loggia a Brescia ha deposto la corona di fiori davanti alla stele che ricorda i caduti della strage del 28 maggio 1974. La piazza gremita ha accolto con un lungo applauso il capo dello Stato fino a quando ha lasciato Piazza Loggia per raggiungere il teatro Grande, dove ha pronunciato il discorso per il cinquantesimo anniversario della strage.’’ Una vittoria che è stata di tutti i cittadini italiani, che si sono sempre raccolti, nei momenti più bui, attorno alle istituzioni e che non si sono mai lasciati sedurre dalle insidie della violenza, della lotta armata, dell’eversione. E che mai hanno reclamato l’instaurazione di misure autoritarie per sconfiggere la minaccia terrorista.Anche oggi, per via di un quadro internazionale caratterizzato da guerra e violenza, respiriamo un’atmosfera di tensione.Pur nei suoi contorni incerti e frammentari si intravede, nel mondo, il disegno di minare i valori di libertà e democrazia che rappresentano l’unica base salda e concreta della pace e della convivenza internazionale, alimentando tensioni, esasperando conflitti, cercando di alimentare, attraverso notizie false e allarmanti, la sfiducia dei cittadini nelle democratiche istituzio. È un tentativo che, oggi, come allora, va respinto. Con fermezza, con coraggio, con fiducia nella forza della democrazia e del diritto.La nostra Repubblica è stata difesa e rafforzata, negli anni, dai sacrifici di tanti servitori dello Stato, di tanti cittadini onesti e coraggiosi. Tra questi vi sono le donne e gli uomini che oggi ricordiamo qui, con commozione e riconoscenza: uccise e uccisi da persone miserabili, perché sostenevano e difendevano la democrazia, la libertà, i diritti per tutti. Al di là delle doverose rievocazioni, il modo per ricordarli degnamente è quello di respingere e isolare i predicatori di odio, gli operatori di mistificazione, i seminatori di discordia. È quello di rivendicare e vivere i principi e i valori su cui si basa la nostra Costituzione. Quello di operare costantemente per l’unità del popolo italiano, per la diffusione della libertà e dei diritti, per un quadro internazionale che assicuri la pace nella giustizia.