8 Settembre 2024

Conversazione con l’alto magistrato in pensione Antonio Esposito

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Giornalismo d’inchiesta e riforma della giustizia

di Tonino Luppino

La sua è stata una splendida carriera! Credo che il dottor Antonio Esposito, che ha dedicato la sua vita alla giustizia, sia un bell’esempio per molti giuristi, perché è stato sempre considerato dal Consiglio Superiore della Magistratura un professionista con grandi capacità, soprattutto nell’ambito del diritto penale!

Diventato famoso perché nel 2013 presiedeva il Collegio della Suprema Corte di Cassazione che condannó in via definitiva per frode fiscale l’ex Premier Silvio Berlusconi (Processo Mediaset), ha preso parte ad altri importanti processi, con sentenze storiche, come, per citarne alcuni, il processo Enimont e quello sul Lodo Mondadori. Vale la pena ricordare, a tal proposito, dopo tanti anni, quando era pretore di Sapri, l’incendio appiccato alla pretura, dopo la condanna ad amministratori e speculatori del cemento della costa tirrenica!

Ebbene, oggi il dottor Esposito, in pensione da anni, è apprezzato opinionista del giornale di Marco Travaglio “Il Fatto Quotidiano”, che pare essere una delle poche testate libere da condizionamenti, e in questi giorni l’ex alto magistrato, dopo aver difeso il giornalismo d’inchiesta con uno splendido articolo, evidenziando il “bavaglio messo alla stampa”, ha parlato, in un altro articolo, del ministro Carlo Nordio (“il peggiore Guardasigilli di tutti i tempi”!), “che ha varato tre obbrobri, con “il suo pacchetto di giustizia” e si vanta di essere stato magistrato”!

“Nordio non può dire-osserva dispiaciuto- che “non ci sono bavagli all’informazione, ma sono norme di civiltà”. Per Esposito, che conia l’espressione “notte della giustizia”, parlando dell’abrogazione del reato di abuso di ufficio, “l’abrogatio criminis” è inconcepibile in uno Stato di diritto”. Dunque, lo spirito dell’ex “pretore d’assalto di Sapri” e del valente giurista, vivaddio!, è rimasto intatto! E tutto ciò ci conforta in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui non viene onorato l’art. 21 della nostra Costituzione Repubblicana, nata, è bene ricordarlo!, dalla Resistenza!

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