Omignano “Paese degli Aforismi”, ma il sindaco tace!
L’ intervento : Il Cilento che non cresce
di Menotti Lerro
Ancora un assordante silenzio dal sindaco di Omignano, ribelle alla proposta di ri-lanciare il progetto culturale “Paese degli Aforismi”. Trincerato nella sua residenza autocratica (senza lo straccio di un’opposizione), Raffaele Mondelli, infermiere di professione mai messa in stand by da quando è diventato primo cittadino per occuparsi magari meglio ed esclusivamente della cosa pubblica, sembra quasi infastidito dalle sollecitazioni culturali (ritorna alla mente Cetto La Qualunque e alcune sue risposte secche e volgari che dava al povero candidato onesto dell’opposizione), incline maggiormente e con gran fierezza, ostentata puntualmente a petto in fuori e con voce tremula di emozione, a sagre dei fusilli e del castrato paesani, o a manifestazioni di irrilevanza promozionale. Eppure nella solitaria e senza competitor campagna elettorale (si fa per dire) si fece più volte scappare dalla bocca, ora ben chiusa, la parola “sviluppo” che bella parola, direbbe Totò, così come sottolineava sognante pensando alla parola “cuoco” nella commedia di Scarpetta Miseria e Nobiltà e l’accostamento calza molto bene poiché, forse, Mondelli intendeva lo sviluppo del fusillo “sagrale”).
Il Movimento Empatico, intanto, va avanti con la forza di un mare assistito da un benevolo Nettuno in vena di regali, ed è dunque un piacere annunciare che è uscita il 16 giugno in Inghilterra l’edizione tascabile del volume The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing) e che sono ormai 250 i “Maestri Empatici” intenti a costruire il futuro artistico-culturale globale che ha come epicentro (sarà stato un errore?) proprio Omignano, Salento e Vallo della Lucania (inaspettata manna caduta dal cielo per tre località fino a ieri non segnalate nemmeno sulle mappe geografiche, eccezion fatta per Vallo, ovviamente). Le amministrazioni comunali dovrebbero, dunque, con vera fierezza, accogliere tutto ciò e costruire un contenitore triangolare di bellezza pronto ad accogliere futuri potenziali turisti da tutto il mondo e a mostrarsi sui social in bella posa per innalzarsi agli occhi della società civile, università italiane ed estere, associazioni culturali e cittadini in cerca di innovazioni culturali.
Invece cosa fanno: prendono i picconi e si chiudono nel silenzio, come se l’opportunità della vita per questo territorio non meritasse attenzione alcuna, anzi li infastidisse (certo è ovvio che non possono vantarsi di averla ideata loro in prima persona come quando mostrano i numeri dei mangiatori di
fusilli o di castagne accorsi anno dopo anno per degustare…), ma dovrebbero capire che l’interesse comune deve sempre andare oltre l’ego personale e soprattutto oltre il desiderio di sminuire chi di cultura vive e cerca di brillare trainandosi dietro, per pura generosità e amore, anche il proprio territorio.
Quando qualcosa di simile accade in un piccolo epicentro, ricco solo della cortesia dei propri abitanti, puntualmente, tra l’altro, trattati come sudditi da silenziare, un’amministrazione ha due possibilità: o capire l’importanza di ciò che per sua fortuna gli è capitato e sposarlo con decisione, senza aspettarsi di trattare l’autore come un ulteriore suddito da umiliare, o dare le dimissioni per far sì che una cosa del genere venga elevata da chi ne ha le competenze. Forse Raffaele Mondelli in effetti è più adatto al ruolo di assessore ai problemi sociali data la sua formazione.
I Sindaci, dovrebbero avere, detta francamente, ben più ampie vedute e apertura mentale.
Dopo il Picconatore di Salento, il Tremebondo di Omignano, aspettiamo in fervida attesa la risoluta presa di posizione di Antonio Sansone, sindaco di Vallo della Lucania.