Lucania (Pz) – “Premio Internazionale La Pulce letteraria” le riflessioni di Roberta: La lucania è ancora più sola…
di Roberta Alberti
Sabato 3 agosto scorso, alle ore 21.00 circa, mi trovavo a Villa D’Agri, invitata dagli organizzatori alla serata di premiazione del “Premio Internazionale La Pulce letteraria”, per ricevere una targa alla memoria di mio fratello Rocco, per la sua ultima opera “Il Petrolio di Alarico” e per ricevere la pergamena “Segnalazione d’Eccellenza Territorio” per la mia silloge “Versi in itinere”.
Le serate di premiazione mi emozionano talmente che non so descriverle: all’inizio dello spettacolo i presentatori, seri e con tono pacato, hanno annunciato alla platea la dipartita del Maestro lucano, Mario Trufelli.
Dopo un breve silenzio, ci siamo tutti alzati omaggiando con un applauso il grande poeta, scrittore e giornalista lucano. Durante la Kermesse molti poeti hanno dedicato al Mastro i premi ricevuti, riconoscendo quanto sia stata importante la figura di Trufelli nel loro percorso formativo, sottolineando che è stato grazie all’insegnamento del grande scrittore lucano che essi sono diventati poeti.
Nei frangenti descritti, io pensavo: «Solo un grande può lasciare la sua terra proprio mentre si svolge una delle più importanti manifestazioni letterarie della Basilicata».
Mi ripetevo: «Non può essere un caso! Certamente Trufelli desiderava presiedere l’evento, come aveva fatto negli anni precedenti»; ed effettivamente egli era con noi.
Mi è sembrato rivedere la scena di Pippo Baudo al Festifal di San Remo del 7 febbraio 1987, quando annunciò la morte di Claudio Villa, quando Baudo concludeva con la frase di rito «Lo spettacolo continua».
Ricordavo che Trufelli era anche altro, non solo poeta, e che avevo sepolto un ricordo del maestro di quando io avevo otto anni, un’occasione drammatica della mia vita. In quegli attimi la mia mente ha frugato nei miei ricordi, evocando immagini del volto angosciato del giornalista Trufelli visto in Tv a poche ore dal terremoto dell’80 : ecco che il ricordo della persona si fa vivo dentro di me.
«Chek-up», programma “sacro” per mio padre e negli anni condotto dal giornalista lucano, diventò anche il nostro programma preferito.
Nell’occasione ho riletto alcune poesie del maestro. Mi ha colpito: “Siamo più soli” dedicata al caro amico Rocco Scotellaro. In questa occasione ho pensato alla frase seguente come prossimo titolo dei miei versi «La lucania dal 3 agosto è ancora più sola»!
La Lucania è ancora più sola
La voce della mia terra
si è assopita,
una voce critica e austera
che ha fatto conoscere al mondo
la mia terra.
L’ha raccontata senza maschere,
vera,
povera e ricca,
malinconica e felice,
arsa e fiorente.
La Lucania tra le righe,
tra le melodie dei canneti
e le rughe delle genti
silenti e incolte,
negli anni delle prime dirette.
Nel tempo la gente colta
ha lasciato la Lucania;
la sua voce
ancorata alla sua terra
si è placata
nelle natìe zolle.
Quella voce non è morta:
l’eco busserà alla porta
dei figli dei nostri figli,
dei lucani di ogni sorta,
di chi intingerà la penna
e racconterà la mia terra,
in sua memoria.
Dedicata al grande Maestro Lucano, Mario Trufelli.
Roberta Alberti - 13 agosto 2024
Caro maestro, saluta mio fratello Rocco.