24 Novembre 2024

di Giovanni farzati

L’editoriale di noantri

LUNEDÌ 19 AGOSTO 2024, ALLE ORE 19:00, INCONTRO PUBBLICO PRESSO L’AUDITORIUM “A. CASAGRANDE” DI ALTAVILLA SILENTINA

A seguito del grave incendio delle ecoballe, avvenuto il 30 luglio scorso nel comprensorio militare di Persano, i cittadini possono esercitare il principio di diritto al fine di ottenere il risarcimento a seguito del #danno #ambientale.
Ne parlerà l’avvocato Luigi Gaudiano.

Scrive La Voce Silentina: A proposito di questa proposta consentiteci però subito delle precisazioni, da ribadire ancora una volta, per evitare chiavi di lettura errate e fuorvianti:

Con questa iniziativa nessuno pensa di trarre profitto da una catastrofe ambientale che ha scosso e preoccupato l’intera collettività e di cui pagheremo, purtroppo, le conseguenze anche in futuro. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Non si lucra sul dolore. E in ogni caso nessun eventuale risarcimento potrà cancellare la gravità di ciò che è accaduto lo scorso 30 luglio nel comprensorio militare di Persano.

Qui si tratta solo ed esclusivamente di esercitare il principio di diritto, ossia una modalità prevista dalla legge a seguito di un grave danno subìto. E in questo caso il danno è incalcolabile, ed è sotto gli occhi di tutti.
Siamo stati feriti come collettività nel corpo, moralmente e psicologicamente e questa iniziativa si rende necessaria e doverosa perché occorre far sentire la voce dei cittadini a chi, in questa vicenda, è stato colpevolmente assente, non ha vigilato e non ci ha protetto e tutelato.

Ci sono imprenditori, agricoltori, contadini, che con le loro attività rischiano di rimanere in ginocchio, per le difficoltà che possono avere nel vendere i propri prodotti, prodotti che rappresentano delle eccellenze del territorio.
Si rischia di subire, inoltre, un deprezzamento delle nostre case. Sono tanti i tasselli che entrano in gioco.
La situazione è difficile. In tanti sono seriamente preoccupati per le ripercussioni che questo rogo potrà avere, anche a distanza di anni, sulla salute, con incrementi, purtroppo, di varie malattie collegate allo sprigionarsi della nube tossica. Tra esse tumori, patologie cardiovascolari, problemi alle vie respiratorie, ecc.
Perché queste persone non dovrebbero dunque essere risarcite, o provare ad esserlo?

In verità non esiste somma che possa sanare e lenire quanto successo. Ma ciò che si cerca qui è l’ammissione di colpa. Si reclama, semplicemente, giustizia. Bisogna che si capisca finalmente che esistono anche cittadini che non intendono più rimanere con le mani in mano, che non vogliono più subire passivamente ogni tipo di sorpruso.

La civile protesta di due anni e mezzo fa per non fare allocare le ecoballe fu persa. Non volevamo le ecoballe sotto casa. Non fummo ascoltati. Non fummo presi nemmeno in considerazione. Fummo addirittura derisi e considerati degli “allarmisti”. Eppure non era difficile prevedere come si sarebbe conclusa la vicenda. Di esempi precedenti, purtroppo, ne avevamo visti a iosa.

E a proposito del risarcimento: se dovesse davvero poi concretizzarsi, in molti hanno già espresso l’intenzione di devolverlo per bonificare la zona, per far rinascere questa terra aggredita e violentata.

A spiegare nei dettagli la procedura ed il funzionamento di tale possibilità di rivalsa, il giorno 19 agosto sarà appunto l’avvocato Luigi Gaudiano che ha offerto gratuitamente la sua consulenza ai cittadini interessati. Non possiamo quindi che ringraziarlo sin da ora.

Digital art..
L’esodo…sempre così

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