Quel che resta dell’eredità di Alcide De Gasperi nella storia repubblicana a 70 anni dalla sua morte?
Quel che resta dell’eredità di Alcide De Gasperi nella storia repubblicana a 70 anni dalla sua morte? Il Presidente Mattarella : L’Italia e il suo popolo esprimono riconoscenza ad Alcide De Gasperi che ne ha segnato così profondamente il progresso».
Il 19 agosto del 1954 ,settanta anni fa ,scompariva lo Statista Alcide De Gasperi,concretezza e ideale europeo. Nel 1993 è stato aperto il processo di beatificazione,Alcide De Gasperi, figura di spicco nella storia italiana ed europea, il cui impegno per la democrazia e la costruzione di un’Europa unita continua a essere fonte di ispirazione per le generazioni future. Sul rivestimento perimetrale del monumento dedicato ad Alcide De Gasperi ità la citazione di un pensiero sull’Europa: “L’uomo europeo deve accettare le esperienze degli altri deve imparare a vivere in una comunità più grande dove saprà difendere la propria ma anche l’altrui libertà. Saranno la tolleranza e la fraternità che tradotte in opere di giustizia e di pace sul piano sociale e internazionale ci daranno la patente di cittadini d’Europa. L’amore si chiama socialmente fraternità ed esige lo spirito di sacrificio nel servizio della comunità”. Alcide De Gasperi, uomo politico e statista,figura di spicco nella storia italiana ed europea, il cui impegno per la democrazia e la costruzione di un’Europa unita continua a essere fonte di ispirazione per le generazioni future. Durante i suoi otto anni di governo De Gasperi ha saputo modellare la politica italiana intorno a valori e metodi che sono sopravvissuti a lungo dopo la sua scomparsa. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, ha rilasciato una dichiarazione:«A settant’anni dalla sua morte, la Repubblica rende omaggio ad Alcide De Gasperi, uno dei suoi Padri fondatori, onorandone lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto. Nato in un contesto – l’Impero austro-ungarico – e in una terra caratterizzata dalla presenza di più culture e che avrebbe attraversato tutte le vicende del Novecento – inclusa l’unione all’Italia e poi il suo nuovo distacco, per quasi due anni, durante la Seconda Guerra Mondiale con l’inclusione nell’Alpenvorland, provincia del Reich nazista – De Gasperi difese l’italianità del suo popolo e profuse il suo impegno politico nell’affermazione di altrettanta tutela dei diritti di ogni comunità, all’insegna del rispetto della identità e della dignità di ogni persona, realizzando condizioni preziose per affermare principi di comprensione e cooperazione internazionale.Pagò con la carcerazione la sua opposizione nei confronti dell’affermazione del regime fascista, e non rinunciò mai a perseguire quegli ideali volti a pervenire a un ordinamento statale basato sul rispetto delle libertà fondamentali che lo portarono in seguito ad essere riconosciuto come ricostruttore della Patria. Le sue abilità di statista si rivelarono impareggiabili all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, dove in seno a complessi negoziati internazionali, seppe raggiungere equilibri che affermarono nuovamente la dignità dell’Italia gravemente compromessa dalla dittatura, con l’attenuazione delle conseguenze di trattati imposti a una Nazione i cui destini il fascismo aveva voluto unire a quelli del Terzo Reich nazista.Si deve alla sua lungimiranza anche l’adesione dell’Italia all’Alleanza Atlantica, strumento di consolidamento delle democrazie, così come, nello stesso tempo, l’avvio del processo di integrazione europea – suo costante obiettivo – in cui la Repubblica Italiana svolse un ruolo di primo piano, tramandando alle generazioni percorsi di pace ».