16 Settembre 2024

CENTOLA (SA) – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “STORIE DEL CILENTO”

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di Angela Natale

L’altra sera. 12 agosto 2024, ho presentato nella biblioteca di Centola il libro “Storie del Cilento” a cura di Ezio Martuscelli e Paolino Vitolo. Io ho moderaro l’incontro .

Dopo una concisa introduzione di Ezio Martuscelli, c’è stato il saluto del nostro sindaco Rosario Pirroneil quale si è mostrato molto contento per l’iniziativa altamente culturale da noi intrapresa .

Dopo ho introdotto io l’opera con il seguente intervento:

“Gli autori del libro sono14 tutti del Cilento, o meglio di Centola e frazioni: Foria, Palinuro,San Severino, San Nicola. L’opera daltitolo “ Storie del Cilento” consiste in una raccolta di 24 testi descrittivi, narrativi, espositivi ed argomentativi. Il genere letterario varia a seconda delle storie raccontante dagli autori :dal romanzo storico, all’avventura, all’azione, alla fantasia, al genere rosa e al mito (Iliade, Odissea) . Prevale nell’opera il testo narrativo un tipo di genere che serve a raccontare una storia, degli eventi in cui troviamo il narratore, le storie raccontate vere o a volte inventate, i personaggi che nello specifico sono persone dei nostri luoghi o l’autore stesso. L’ambientazione dell’opera è il Cilento del 1600 fino a tutto il 1900 con i suoi molteplici ambienti naturali: il mare, la montagna, elementi antropici, i primi insediamenti a Palinuro e Foria. Il linguaggio è letterario, formale, ricco di aggettivi e similitudini , descrittivo e riflessivo. Il lessico è aulico mentre la sintassi è semplice. Lo stile è elaborato e ampio. Attraverso i racconti presenti nell’opera si trasmettono le tradizioni culturali. La parola tradizione deriva dalla parola “Tradere” che significa trasmettere alle future generazioni. Nel trasmetterle da una generazione ad un’altra esse vengono trasformate ed adattate ( pensiamo a quanto è diverso ilmondo d’oggi). Nell’opera troviamo ben evidenziata la tradizione popolare; cioè quell’insieme di tradizioni, sapere, idee, usanze ed altri aspetti magico-religiosi che rientrano nelle tendenze dominanti di una vasta comunità ,e sono caratterizzate da un determinato modello socio-culturale. Ma quello che è fondamentale è mettere insieme più elementi possibili del nostro passato e della nostra cultura nella costruzione del modello di uomo e di società che noi vogliamo e si arriva così all’identità e alle radici. Valorizzare le radici significa approfondire le conoscenze dei luoghi e delle persone con cui siamo cresciuti e che ci hanno formato, vuol dire scavare nei valori e nei principi alla base della nostra cultura. Valorizzare e conoscere le proprie radici significa conoscere se stessi, riappropriarsi della propria carta d’identità”.Concluso il mio intervento ho posto agli autori la medesima domanda:” Cosa vi ha spinto a scrivere il vostro racconto?”ed ho dato la parola ai singoli autori presenti in sala : Gea Marrazzo, Giuseppe Lupo, Sabatino Echer, Vincenzo Lamanna, Ezio Martuscelli, Raffaele Riccio, Francesco Russo, Filomena Stanziola, Paolino Vitolo.

Gea Marrazzo con il racconto “ Il concetto e la funzione delle biblioteche”

Sabatino Echer con i tre racconti: “ Il viadotto sul fiume Mingardo”; LaCastellana di San Severino; Qualcuno parlò di miracolo”

Vincenzo Lamanna con il racconto: “ Achille va aCentula”

Giuseppe lupo con i 2 racconti:” Patrono per caso; Un fatto di cronaca”

EzioMartuscelli con i 2 racconti: “ 1943, il grande archeologo Amedeo Maiuri visita Palinuro; Nel XVI secolo, nasce la Palinuro di Età “ Moderna.171

Raffaele Riccio con i 2 racconti : “ Fùtani, Fùtani; Il nostro 1° novembre”

Francesco Russo con i 2 racconti :” C’era una volta l’Acqua della Frecaglia!; Quelli dell’Antea”

Filomena Stanziola : “ Pellegrinaggio al Sacro Monte”

Paolino Vitolo con il racconto “ Palinuro”.

I Racconti sono molto belli e interessanti; affascinano le storie raccontate vere e fantasiose. Vi invito a leggere l’opera e vi assicuro che vi perderete nelle bellezze del Cilento e nel passato ricco di emozioni .

Durante la serata abbiamo avuto due intermezzi musicali di Sabatino Echer di due bravi scritti da lui dal titolo , due brani che raccontano il Cilento e le sue tradizioni. Anche Francesco Russo ha recitato la poesia di Totò “ Il 2 novembre “con grande bravura avendo lui cavalcato i palchi in gioventù.

Abbiamo avuto un pubblico attento e partecipe al quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti. Ringrazio l’associazione Mingardo- lambro.

Pillole di racconti : STORIE DI TERRE DEL.CILENTO.

  • …..‘Era veramente morto Salvatore, in un incidente sul lavoro. La notizia presto si diffuse e Filomena,la vecchia interprete,felice per aver ‘indovinato il sogno ,aggiungeva:” Chiamati a santu Nicola,je nu Santu potente ‘ppi traditori e

E zoccule…………(Angelina e Salvatore).

…..Palinuro fece per rispondere,ma Iole lo zitti con un bacio e continuò “ Se tornassi da loro,resteresti solo un piccolo nocchiero.Arrivati alla fine del viaggio,nessuno si ricorderà di te……( Palinuro).

….” Il.cielo e il mare sembravano.due amanti,divisi da lenti tonfindi risacca.Li congrva in un abbraccio etereo una scialba quotidianità. Avidi di una eternità sconosciuta erano fusi in unico colore permeato dai vivaci arazzi del giorno.. …..( Achille va a Centula).

  • ……..”C’era una volta,sulle rive del Mediterraneo, un luogo come l’isola dei Feaci dove la spiaggia terminava ai piedi di ulivi millenari e dove acque sorgenti limpide e fresche scorrevano fornendo linfa vitale ad alberi da frutta che esprimevano tutta la gioia del luogo offrendo ai naviganti e ai passanti ,che lì andavano a dissetarsi,i loro dolcissimi frutti.( (C’era una volta l’acqua della Frecaglia).

La cultura è tutto!

Ringrazio i lettori!

P.s. il libro si acquista su amazon.

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