28 Aprile 1945. Quale Verità?
E’ uscito recentemente, ma di scarsa reperibilità, per i caratteri di Editoriale Programma, “Gli ultimi Giorni di Mussolini”, di Giuseppina Mellace. 9,90 Euro.
Se posso permettermi di provare a ricostruire ciò che possa essere ricostruito, vorrei partire da una data, doppiamente importante.
Mattino 19 Luglio 1943. Primo (e più vasto) bombardamento dello Scalo San Lorenzo. In tutto quasi 700 aerei alleati stravolgono il noto quartiere popolare: in una missiva di giugno dello stesso anno Papa Pacelli, si rivolge a Roosvelt, pregandolo di risparmiare la Capitale (un Papa che si sostituisce e sovrappone a un Re?! Siamo tornati a Canossa?!?)
Il Presidente USA garantisce che saranno effettuati solo bombardamenti mirati, in quartieri diciamo così, ovviamente per allora, 1943, “periferici” o “semiperiferici”. Restano sempre le Migliaia di Morti Civili della zona.
Stesso giorno, stesse ore: non a Feltre, come scritto su un numero infinito di testi, ma presso Belluno, Villa Socchieva, incontro ai massimi livelli Hitler/Mussolini: il Fuhrer è stato informato da più voci che l’Alleato, ora con gli Anglo Americani in Sicilia, ha in mente di tirarsi indietro.
E Mussolini esattamente questo ha in mente, a maggior ragione, essendo appena informato del massiccio bombardamento su Roma: ma non riesce quasi a pronunciar parola, travolto dalla retorica spietata, vendicativa e minacciosa del Dittatore Tedesco. Stanno per arrivare super invenzioni, macchine belliche devastanti che capovolgeranno il corso della guerra!!! (In effetti ci stavano molti progetti e dei prototipi ma V1 e V2 a parte, e pochissimi iperveloci caccia a reazione, il dittatore tedesco, come si dice, “prendeva lucciole per lanterne”: come, del resto l’estremo rantolo delle Ardenne e di Bastogne, Dicembre 1944).
Intronato e incupito da questa “Valanga Nera”, torna a Roma, comunque convinto, nell’intimo, che, almeno per l’Italia, la guerra è persa.
Ed ecco spuntare un episodio quasi del tutto ignoto, di quel fatale 19 Luglio ‘43.
Ad accogliere i due Gerarchi, ci sarebbe dovuto essere il Picchetto di Onore degli Alpini(taciuto il reparto), reduci dalla Campagna di Russia: di detto “misterioso” reparto, formato da 1.800 uomini partiti, ne tornano in Italia 117!(No Comment) . I reduci sono animati, ovviamente, da sentimenti ferocemente antifascisti/nazisti. E hanno in mente di far uso di bombe a mano per far fuori i due dittatori ma….
Una “Talpa” fa arrivare in Vaticano questo piano: e Papa Pacelli lo blocca. Perchè? Probabilmente terrorizzato dalla prospettiva del dilagare della “Belva Rossa”… quindi…Contrordine!
Provate a pensare, solo un attimo, quale stravolgimento avrebbe portato il successo del piano… (Ancora…di nuovo…come a Canossa?!?). Il Trionfo della Chiesa Cattolica Universale: su tutto e tutti!
Molti sono i dettagli che rendono “gustoso” (!!!) questo libro.
Della Mediazione, il 25 Aprile 1945 protagonista l’Arcivescovo Schuster di Milano, per la resa della RSI, almeno quella è cosa che ci è stato consentito di sapere.
Resta, il Buco, anzi, la Voragine dei giorni 25/28 Aprile 1945, particolarmente dell’ultimo.
Versione Ufficiale, in estrema Sintesi: Villa Belmonte, Giulino di Mezzegra, ore 16/16.30 del 28 Aprile: Il Duce e Claretta Petacci sono uccisi da una pattuglia partigiana, con a capo “Valerio”, il nome di battaglia, forse di Walter Audisio, forse di Giovanbattista Magnoli…(chissà!!!).
In attesa che resti chiarito il mistero di dove fossero i cadaveri nella notte 28/ 29 Aprile, eccoci alla più aggiornata versione del finale di questa storia, trasmessa dalla Rai nel 2006 e poi riversata in dvd.
Il 25 Aprile arriva a Milano il Capitano John Maccarone (nome di copertura?), dei Servizi Segreti Alleati e viene messo in contatto con importanti esponenti del CLNAI. Churchill sapeva, e temeva, di una “corrispondenza segreta” trattenuta da Mussolini. Autunno 1944, probabilmente Salerno (o Bari). Il Presidente del Consiglio del Regno del Sud, il socialista Ivanoe Bonomi, affida all’Industriale Gian Riccardo Cella, la Intermediazione con Partigiani e Alleati, per ottenerre Mussolini vivo (ovviamente da processare) e… testuale “Siamo interessati alla Corrispondenza personale con Churchill, faccia tutto il possibile per recuperare quei preziosi documenti”.
Ma, ultima ricostruzione, tutto si conclude con una fucilazione affrettata ai due, quantomeno alla presenza del Capitano/Agente Alleato: Churchill nel caso non fossero state trovate quelle carte, avrebbe comunque incaricato per la loro morte. Pare non siano state trovate (e se fossero, in copia, in una Cassetta di Sicurezza di una Grande Banca Svizzera, ripeto, in copia, come aveva pianificato il Dittatore e assegnato?).
Ultima cosa. I 2 Cadaveri vengono portati a Piazzale Loreto, Alba/Mattina del 29 Aprile, diciamo così, vestiti alla “Meno Peggio”… ma…i vestiti erano sani, non bucati da proiettili, al loro arrivo.
Quindi? La fucilazione affrettata avviene o su persone nude, o su persone diciamo, “in biancheria intima”, non all’aperto, ma in un luogo chiuso. Squallore che si centuplica: e mistero, che si centuplica. Diamo, la parola, per concludere, alla Scrittrice.
“Dopo Ottanta anni è ancora impossibile, o quantomeno difficilissimo chiarire in modo esauriente gli avvenimenti narrati: molti gli interpreti, e molte le comparse, che con le loro verità sottaciute, e testimonianze reticenti, hanno fatto udire la loro voce in tutti questi anni”.
Per parte mia, confermo tutti questi dubbi e invito, coloro che posseggano una notevole conoscenza dell’inglese, a guardarsi per partire, i Wikipedia AngloAmericani, e le loro referenze finali: poi i siti di alcune grandi Università e Istituzioni, sempre “anglofone” (anche in DVD, ovviamente English!).
Agli altri, procurarsi i 2 dvd Rai 2006, e seguirli passo passo, minuto per minuto…ci sono tanti pezzettini:ma ricostruire tutto il Mosaico della Verità, ancora oggi credo sia impossibile.
Ricordarsi poi sempre la Fine di JFK di Oliver Stone. In Italiano: “Ciò che chiamiamo Passato, è solo il Prologo “Dedicato ai giovani, in cui si sviluppi sempre la Ricerca della Verità”.
Domenico Maria Morace.