VALLO DELLA LUCANIA: “UNA LACRIMA DI COMMOZIONE” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA. LIRICA DEDICATA ALLA GENTE IN SILENZIO
di Michele D’Alessio
Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Una lacrima di commozione”, dell’eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta alcuni anni fa e rivista in chiave moderna, su gente che vive senza clamori, a luce spente. Gente normale, che lavora e si impegna, in silenzio come l’albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l’aria, la pioggia, il vento, non sembra cose ch’esso non sia: cose amiche o nocive. Agli uomini come questi, nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori dal sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna. Vivere e lavorare nel silenzio, ci permette di trascorrere del tempo con noi stessi; offre spazio perché i nostri pensieri crescano in creatività e per collegarci alle nostre emozioni. Il silenzio ci aiuta a rallentare e a riconoscere cosa sta accadendo dentro di noi, intorno a noi e rispondere continuamente a stimoli esterni. Ci offre una pausa dall’input costante di informazioni della vita moderna. Quando siamo in grado di fermarci in silenzio, possiamo controllare il nostro corpo e le nostre emozioni, il che ci aiuta a prenderci più cura di noi stessi, e possiamo essere più consapevoli di quello che stiamo apportando ai nostri rapporti.
“Una lacrima di commozione”
La poesia inizia cosi:
Ti guardo, non parlo.
Osservo l’impegno,
il lavoro di fata silente,
le assennate movenze
di chi è contento di sé,
tira avanti per la strada
legato alla stanga del carro
avanzando lentamente
sui sentieri del mondo
trascinando fardelli ed impegni,
mali e gioie,
delusioni e speranze.
Nella strofa di dodici versi liberi, il pensiero e lo sguardo del poeta si ferma ad osservare una donna, ammira l’impegno che mette nel suo lavoro con le sue dolci movenze, movimenti, soddisfatto del suo lavoro e va anti per la sua strada, come fosse legato alla barra di un carro che procede piano piano, sui percorsi accidentati che la vita gli dà, portando con sé pesi e impegni, mali e allegria, insoddisfazioni e attese di speranza
Poi il poeta continua:
S’affaccia in silenzio
una lacrima di commozione,
annegando il mio occhio.
Involontariamente spunta una lacrima di emozione che riempie l’occhio del poeta che sta fermo in silenzio.
Poi il poeta conclude:
La gioia nasconde,
di sentirsi vicino in momenti
più belli, più brutti,
più dolci, più amari,
in questo mondo di lotta,
ove un giorno di luce
è somma di notti profonde.
La lirica termina con la riflessione, quella gioia apparente, nasconde attimi belli, istanti brutti, momenti dolci e amari, in un mondo scontri, dove un giorno di allegria e il totale di tante notti triste.