13 Novembre 2024

L’Ufficio per il Processo e l’innovazione tecnologica hanno migliorato l’efficienza del sistema giudiziario?

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di Pietro Cusati detto Pierino

Università e Giustizia sono due componenti importanti  per lo sviluppo della patria del diritto,  le Università sono alla base del progresso scientifico, tecnologico, culturale, sociale ed economico,  la giustizia-giusta ha il compito di garantire che il  progresso avviene  nel rispetto delle regole proprie di uno Stato di diritto.Il capitale umano rappresenta una risorsa fondamentale per l’efficacia e l’efficienza del sistema giudiziario. Investire sul fattore organizzativo, in particolare attraverso l’Ufficio per il Processo, significa in primo luogo migliorare la gestione delle risorse umane, combinando competenze e capacità di diverse figure professionali e razionalizzando i carichi di lavoro. L’innovazione tecnologica è il progetto realizzato dal Ministero della Giustizia , per favorire una sinergia  tra gli Uffici Giudiziari e le università nell’ambito dell’obiettivo “Miglioramento dell’efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema giudiziario” del PON Governance .Il progetto mira alla diffusione dell’Ufficio per il Processo (UPP) e all’implementazione di modelli innovativi per gli Uffici Giudiziari. È stato realizzato coinvolgendo università pubbliche in forma singola o associata in sei  macroaree territoriali che hanno coperto l’intero territorio nazionale. L’ufficio per il processo è una struttura organizzativa, operativa presso i tribunali ordinari e presso le Corti d’appello con l’obiettivo di garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi ed assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In Italia si è diffusa la consapevolezza che i magistrati hanno bisogno di uno staff che li coadiuvi nell’espletamento delle loro molteplici attività, complementari rispetto a quelle propriamente connesse alla giurisdizione. L’innovazione tecnologica non può portare ai risultati  in termini di efficienza e qualità del servizio se non è accompagnata da un valido supporto di risorse e soprattutto da un ripensamento delle logiche organizzative del lavoro. Il Ministero della Giustizia ha intrapreso un percorso di rinnovamento, mirando  al conseguimento dell’efficienza e dell’innovazione del sistema giudiziario Il contributo da parte del mondo accademico è stato rilevante ai fini della realizzazione della Task Force, poiché ha riguardato complessivamente 56 atenei, 666 assegnisti e 790 borsisti di ricerca a supporto di 170 Uffici Giudiziari, considerando anche Tribunali per i Minorenni e Procure. I risultati ottenuti alla conclusione del percorso rappresentano un bagaglio significativo sia in termini di formazione e preparazione specialistica sia in termini di creazione di modelli innovativi.A conclusione del percorso, la Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione ha previsto un’indagine conoscitiva per un bilancio complessivo dei progetti finanziati che ha interessato le Università capofila e partner e gli Uffici Giudiziari destinatari delle attività, i quali hanno espresso le proprie valutazioni sull’esperienza. Per le Università è infatti risultato evidente quanto sia importante aggiornare l’offerta formativa, introducendo nuovi corsi e intensificando la sinergia con l’amministrazione pubblica e gli ordini professionali. Mentre gli Uffici Giudiziari hanno evidenziato l’importanza dei progetti realizzati. La  sinergia fra l’Amministrazione giudiziaria e il mondo accademico ha  rappresentato un positivo catalizzatore di competenze ed esperienze, segnando la via lungo cui procedere per continuare a innovare il sistema Giustizia.

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