Nicodemo Giudice. Dotto uomo di scienze dal cuore d’oro
La Rubrica I luoghi, I personaggi e la Storia rende omaggio a un illustre cittadino di Sapri, che nella prima parte del secolo scorso si contraddistinse per bravura e bontà d’animo, tanto che la sua Città, nell’anno della sua morte, gli intitolò la strada dove abitò.
“I luoghi, i personaggi, la storia” da Cronista di Strada a cura di Mario Fortunato del 1 dicembre 2024
Parliamo di Nicodemo Giudice, nome che nella Città della Spigolatrice si può leggere sulla targa del palazzo ubicato all’incrocio tra Via Umberto I (il Corso che scende dall’Ufficio Postale al Lungomare) e Via Cavour, dove ha inizio l’ex Via Roma.
Nato a Sapri il 12 gennaio 1900 da Pietro e Carolina Gallo, dopo aver superato brillantemente gli studi medi al Convitto Nazionale Torquato Tasso di Salerno, si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli.
Discepolo assiduo del Professore Antonio Cardarelli, a soli 23 anni, conseguì la laurea con il massimo dei voti.
Dopo essere stato interno negli Istituti di Clinica Medica dei Professori Cardarelli e Castellino, frequentò la clinica Medica Generale e Chimica, con i Professori Guido e Fernando Arena,
e il padiglione delle Malattie Turbercolari col Professore Cicconardi.
Per arricchire ulteriormente le sue conoscenze mediche, volle anche frequentare la clinica delle Malattie Nervose e Mentali diretta dal Professore Bianchi, e i corsi di Ostetricia e Ginecologia del Professore Ricci.
Nel 1933, grazie alla sua enorme bravura, vinse il concorso presso il Ministero dei Trasporti, e ricevette l’incarico di Medico di Riparto e di Zona dell’I.N.A.M. sezione territoriale di Sapri.
Non mancò di servire la Patria col grado di Sottotenente Medico presso l’Ospedale Principale di Napoli e nell’Infermeria Presidiaria di Cava dei Tirreni.
Per lungo tempo fu medico al Campo Lavoratori Italiani di Brno (Brum), centro industriale commerciale e culturale della Moravia.
Al rientro dalla Germania, sebbene minato nel fisico, riprese subito l’attività medica a Sapri, per rispondere ai bisogni della sua gente, che, in quel brutto periodo, versava in condizioni disastrose.
Si adoperò in ogni modo, senza lesinare sforzi, tanto che la sua operosità si trasformò in una vera e propria missione.
Elargì con dedizione e a piene mani le sue eccellenti doti professionali al servizio di tutti, seguendo le orme del suo illustre Prof. Giuseppe Moscati.
“Falciato da un male ribelle ad ogni affettuosa cura, la sera del 19 si spegneva, nel bacio del Signore, a soli cinquantuno anni la nobile, cara esistenza del Dottor Nicodemo Giudice Medico-Chirurgo che dedicò venticinque anni di esercizio professionale al bene dei poveri” si legge nel volumetto “In morte del Dott. Nicodemo Giudice” pubblicato per onorarne la memoria, dal quale sono tratte le notizie per la realizzazione di questo reportage.
Al suo funerale, celebrato a Sapri il 20 aprile 1951, partecipò una folla imponente, con le più alte autorità non solo cittadine.
La commozione per la sua morte trovò spazio sui giornali più importanti, tra cui Il Mattino, Il Mattino d’Italia, Il Giornale d’Italia.
Lo ricorda con orgoglio il nipote Nicodemo Giudice titolare dell’Hotel Tirreno a Sapri.
“Le sue conoscenze in campo medico e l‘impareggiabile bontà d’animo lo collocano tra i personaggi più importanti. Ha sicuramente meritato di scrivere il suo nome sulla toponomastica della nostra Città i cui cittadini amò con tutto se stesso”.