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16 Aprile 2025

Circa quattro milioni di persone, pur avendone bisogno, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici

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Circa quattro milioni di persone , pur avendone bisogno, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici

di Pietro Cusati detto Pierino

Aumento intollerabile per le liste di attesa per  un accertamento diagnostico o  una visita specialistica. La priorità del paese , le fasce più deboli , oltre quattro milioni di italiani, rinunciano a curarsi per motivi economici. L’Articolo 32 della nostra costituzione tutela una risorsa preziosa la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. La responsabilità è affidata alle Regioni che dovrebbero garantire livelli più elevati di qualità nella prevenzione, nella cura e nell’assistenza gratuita agli indigenti. La legge .non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. E’ notorio che la vera emergenza dell’Italia è il servizio sanitario nazionale che è in affanno. Oltre quattro milioni di persone nel 2023 hanno rinunciato alle cure per motivi economici. Per non parlare delle diseguaglianze regionali e territoriali; la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati. Il diritto costituzionale ,articolo32, la tutela della salute, in particolare per le fasce più deboli, gli anziani e i fragili che vivono nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate è negato. Tra le misure  previste dalla nuova legge, di sette articoli, sulle liste di attesa n.107,del 29 luglio 2024, l’istituzione  di un Centro unico di prenotazione e il provvedimento “salta fila”. Non c’è niente contro l’eccesso di richieste di esami diagnostici e soprattutto non c’è lo stanziamento di fondi aggiuntivi. La norma  ha come obiettivo quello di diminuire i tempi di attesa per visite e prestazioni sanitarie. Tra le principali novità  una piattaforma digitale nazionale per le liste di attesa e una norma “salta fila”,la creazione di una piattaforma digitale gestita dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che dovrebbe  velocizzare l’accesso dei cittadini ai servizi digitali, ma anche supportare il personale medico e le strutture sanitarie nella gestione delle prenotazioni e rendere il monitoraggio delle liste di attesa a livello nazionale più semplice. La piattaforma dovrebbe garantire anche l’interoperabilità tra le liste di attesa fra le diverse regioni. La legge prevede anche la modifica del tetto di spesa per le assunzioni del personale sanitario. L’obiettivo è di incentivare l’assunzione del personale per far fronte all’incremento della domanda delle prestazioni sanitarie e in questo modo ridurre i tempi delle liste di attesa. Inoltre, si prevede una tassazione agevolata del 15 per cento sugli straordinari dei medici ospedalieri, per incentivare le prestazioni aggiuntive – È prevista poi la creazione di un Centro unico di prenotazione (Cup) a livello regionale o infraregionale, per implementare il sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie. Il centro si occuperà di gestire le prenotazioni sia degli erogatori pubblici che di quelli privati. Il Cup è un sistema centralizzato che consentirà ai pazienti di gestire le proprie prenotazioni anche da remoto. La norma “salta fila” mira a ridurre i ritardi nelle visite. Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto tramite l’aumento delle ore di servizio di ambulatori e laboratori, che rimarranno aperti anche nel weekend e amplieranno le fasce orarie lavorative. E’  previsto che le Asl possano usufruire di strutture private convenzionate che garantiranno l’erogazione delle prestazioni ai pazienti colpiti da ritardo,inoltre è previsto il pagamento di un ticket per coloro che non si presenteranno alla visita prenotata tramite il Cup. In questo modo si responsabilizza il paziente incentivandolo alla cancellazione della prenotazione con sufficiente anticipo, per lasciare così il posto libero ad altre persone.

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