ADDIO AL RE DELL’ORGANETTO
Scrivo questi pochi righi con la morte nel cuore. Il nostro caro Rocco non è più con noi.
di Mario Fortunato
Il nostro caro Rocco non è più con noi. Dopo lunga malattia affrontata a viso aperto, e con tutte le forze possibili, ieri sera (29 dicembre) è ritornato nella casa del Signore, il cui conforto ha cercato intensamente, e che gli ha sicuramente aperto le braccia per accoglierlo nel Paradiso.
Persona meravigliosa, amico di tutti, attento e disponibile, ha sempre aperto con un sorriso le porte della propria casa, tanto da meritarsi la laurea ad honorem dell’ospitalità.
Nato il 27 febbraio 1951, agli inizi degli anni Settanta si era diplomato da maestro presso l’Istituto Magistrale di Maratea (PZ), che gli aveva permesso di adempiere all’obbligo del servizio militare col grado di sottoufficiale dell’Esercito.
E la divisa faceva parte del suo destino, perché pochi anni dopo era stato assunto in ferrovia, prestando prima servizio nelle stazioni di Policastro e Sapri e, successivamente, vincitore di un altro concorso, era passato al Deposito Viaggiante di Sapri, dove è rimasto fino alla meritata pensione raggiunta con la qualifica di Capotreno, dopo aver svolto per alcuni anni anche le funzioni di Capo Personale Viaggiante. Gli anni trascorsi in ferrovia non sono passati inosservati.
Il suo carattere gioviale lo ha eletto amico di tutti, da Sapri a Napoli e fino a Reggio Calabria. Benevolo anche con i viaggiatori, in particolare dei pendolari ai quali ha dedicato sempre cortesia e gentilezza.
Da ragazzino il suo grande pregio era stata l’agilità che gli era servita per diventare un vero e proprio funambolo con la palla tra i piedi. I suo vecchi compagni di scuola non hanno dimenticato le sue imprese nel piazzale dietro la stazione di Maratea, mentre attendevamo il treno che ci avrebbe riportato a casa, e nelle squadre giovanili del tempo.
In età matura è improvvisamente esplosa la passione per la musica, che lo ha inserito di diritto tra i pionieri della riscoperta dell’organetto nel Sud Italia, tanto da fargli conquistare, nel 2014, il Seminatore d’oro nazionale della musica popolare.
Ha avuto il merito di creare il noto gruppo “Rocco e gli Amici dell’Organetto”; di far nascere tantissime scuole di fisarmonica diatonica nel territorio della vecchia Magna Grecia, e di ideare il Festival Meridionale dell’Organetto, manifestazione interregionale che va avanti da quasi trent’anni; nel 2009 legò in suo nome, in qualità di direttore artistico, al magnifico Campionato Italiano tenutosi a Sapri, nonché a tantissimi altri eventi.
Una passione che lo ha lanciato in vetta alle classifiche della musica popolare italiana, con le sue canzoni di cui è autore e interprete; alcune hanno superato anche il milione e mezzo di visualizzazioni.
Gli amici che lo hanno conosciuto lo ricordano come il re dell’amicizia e dell’allegria.
I suoi cari per il grande amore che ha donato in tutta la sua vita.
Per me, che ho avuto il privilegio di averlo come fratello più grande, resterà la mano tesa che ha guidato i miei primi passi, la luce che ha sempre illuminato la nostra famiglia.
Rocco, nel mio cuore sarai per sempre il caro “io, io”: come ti chiamavo quando avevo bisogno del tuo aiuto, e non sapevo ancora parlare.
Grazie da tutti quelli che ti hanno voluto un mondo di bene.
Il tuo ricordo non morirà mai❤️.
Mario Fortunato