Cilento – Apericentenario Eleonora Duse, Replica a Pellare
Venerdì 27 dicembre 2024, alle ore 19:30, serata replica che ha riscosso successi e consensi nel comune cilentano di Pellare (SA) al Borracho per il centenario della Divina Eleonora Duse, icona del teateo nazionale ed internazionale a cavallo tra il 19° e il 20° sec., donna presa ad esempio per incentivare un dialogo sociale sulla violenza di genere e sulla parità tra uomo e donna, accuratamente scandagliata sotto la lente d’ingrandimento degli intervistati, gente comune, professionisti come psicoterapeuti, registi, filosofi, maestre, professori, artisti. Un format culturale che sembra possa instaurare a catena altri eventi, non solo a Vallo, città delle donne, ma in tour per il Cilento.
La serata si è svolta sotto forma di spettacolo reading e degustazione dei piatti tipici della cucina sudamericana. Tra portate e calici, sei atti in ordine cronologico decantati dagli intellettuali: Aniello Amato, linguista e scrittore, Barbara Amorelli, professoressa, Antonella Casaburi, scrittrice, Laura Cuozzo, attivista Agenda ONU, Anna Fatigati, regista ed attrice amatoriale, e Simona Ferolla, professoressa. Poesie e lettere di D’Annunzio ed Antonietta Pisa a cura di ospiti esterni, Pasquale Alario e Giulia Cuozzo.
Le parole chiave del confronto tra i presenti hanno rappresentato semi da gettare in una sorta di coscienza collettiva per alimentare nuove visioni di altrettanta crescita comune. il nuovo paradigma delle relazioni contemporanee, la mancanza ed urgenza di educazione sentimentale, la paura e la sofferenza degli uomini nel non sentirsi capiti ed aiutati dalle donne per un cammino diversificato e paritario, l’assenza di moralità sessuale, gli stereotipi comuni sui ruoli tra uomo e donna sono stati gli argomenti cardini. ELEONORA DUSE ha insegnato cosa significhi essere donne umane, libere, coraggiose di essere e di dare. La Duse alimentò il fare unione con le donne prendendo le distanze dal femminismo aggressivo volto a distruggere ciò che nell’uomo va salvato: il desiderio di seguire le donne per aiutarle e valorizzarle, senza arrivare a gesti estremi di ucciderle ed oscurarle. Essere donne divine e non diviniste quindi, gettare luce come faro intorno a sé.