21 Gennaio 2025

Costruire una sinistra moderna, riformista e europea

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Costruire una sinistra moderna, riformista e europea

Gianfrancesco Caputo

Nel venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di Bettino Craxi, dispiace constatare che a tributare il dovuto ricordo, sulla sua tomba ad Hammamet si siano recati esponenti del governo di destra e la seconda carica dello Stato espressione politica della stessa matrice, dimostrando così molta più sensibilità e rispetto di una sinistra che invece non ha espresso alcuna considerazione né politica né storica per il leader socialista scomparso. Pertanto ancor di più ripensare la sinistra in Italia oggi significa fare i conti con la storia del socialismo italiano, ma senza abbandonarsi alla nostalgia. Il riferimento a Bettino Craxi, offre una chiave di lettura essenziale, scegliere la via riformista, pragmatica, capace di affrontare le sfide contemporanee e di parlare al cuore di un’Europa che cerca nuova energia politica. Questo non è un esercizio per storici, ma una scelta di campo per costruire una sinistra che guardi al futuro, capace di tenere insieme diritti civili e sociali, pragmatismo e idealismo.

La sinistra moderna deve superare le contrapposizioni sterili che l’hanno spesso paralizzata. Non si tratta di rinunciare ai propri valori, ma di declinarli in soluzioni concrete e condivisibili. Serve un approccio pragmatico, che sappia affrontare le grandi sfide del mercato del lavoro e delle disuguaglianze senza farsi dettare la linea da una visione ideologica o corporativa. Bisogna dialogare con il mondo sindacale, ma anche con le imprese, creando un equilibrio che metta al centro il lavoro, la dignità delle persone e la sostenibilità economica.

Un’altra lezione fondamentale è la capacità di costruire ponti, anziché scavare trincee. Il dialogo con il mondo cattolico, spesso visto come un avversario, deve diventare una risorsa. Su temi come la lotta alla povertà, la tutela della famiglia e la giustizia sociale, esistono convergenze che possono rafforzare la sinistra senza farle perdere la sua identità laica. Al contempo, è essenziale continuare a battersi per i diritti civili, ma farlo con una narrazione che coinvolga, spieghi e convinca, evitando contrapposizioni inutili.

Il disagio giovanile è uno dei grandi temi del nostro tempo, e la sinistra deve esserne interprete. Non basta accompagnare le piazze, bisogna ascoltare, proporre soluzioni concrete e garantire un futuro. Questo impegno deve andare di pari passo con il rispetto per chi garantisce la sicurezza. Pretendere rispetto per le donne e gli uomini in divisa non significa rinunciare al controllo democratico delle forze dell’ordine, ma riconoscere il loro ruolo fondamentale in una società coesa.

Una sinistra moderna non può lasciare il tema dell’orgoglio nazionale alla destra. L’amore per il proprio Paese non deve sfociare nel populismo, ma essere il motore di un progetto di rilancio. L’Italia deve essere protagonista nel Mediterraneo, una voce forte in Europa e nel mondo. Questo significa essere leali al Patto Atlantico, ma senza mai diventare subalterni, rivendicando una politica estera autonoma e orientata alla pace e alla cooperazione.

Ripartire da Craxi non significa erigere monumenti al passato, ma riconoscere il valore di una visione riformista che oggi è più necessaria che mai. Una sinistra moderna, europea e pragmatica deve avere il coraggio di affrontare le sfide del presente con realismo, ambizione e apertura. È un progetto che unisce diritti civili e sociali, che costruisce ponti invece di innalzare muri, che guarda all’Italia non come a una nazione ripiegata su se stessa, ma come a un protagonista nel mondo. È il tempo di agire, di pensare al futuro, di costruire una sinistra che non sia solo moderna, ma necessaria.

Gianfrancesco Caputo – Coordinatore Partito Socialista Italiano Golfo di Policastro

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